Il caldo africano non lascia in pace la Puglia e in particolare Bari, con rischi sia per la salute, sia per l’agricoltura. Nei prossimi giorni previsti altri picchi per le temperature, con allarme livello due previsto per la giornata di oggi. A lanciare l’allarme è il colonnello meteorologo Vitantonio Laricchia, il quale ha sottolineato che questa settimana sarà la “fotocopia di quella appena trascorsa con venti che si orienteranno da quadranti meridionali e temperature che schizzeranno anche a 40 gradi”.
“Non c’è nulla di anormale in questo periodo di giornate soleggiate, in quanto l’estate comporta di per sé di avere belle giornate – ha commentato Laricchia – quello che invece non è normale sono le temperature elevate, con valori termometrici al di fuori della media del periodo dove solitamente, le temperature massime, non dovrebbero avere valori termometrici superiori ai 26-28 gradi”. Si tratta di un evento anomalo che, specifica Laricchia, non accadeva dal 2003, dunque da 18 anni.
“Che le ondate di calore in estate ci possano interessare va bene, ma sono arrivate in anticipo di qualche giorno – ha proseguito – la settimana scorsa la prima ondata di calore ha colpito in particolare la nostra stagione. A Bari i termometri hanno segnato ben 40 gradi. Per non parlare poi delle zone di capitanata del Salento dove addirittura si sono letti anche 42-43 gradi. Purtroppo la situazione anomala continuerà anche in questa settimana”. Si tratta, in particolare, di una situazione dovuta a un campo di alta pressione, nello specifico a quella subtropicale che vede l’anticiclone africano prendere possesso di tutto il mediterraneo con l’inevitabile conseguenza di situazioni anomale. Il caldo però non causa solo problematiche relative alle alte temperature.
Ad aggravare la situazione, secondo quanto dichiarato da Laricchia ci sono le polveri sahariane, che creeranno non pochi disagi a chi soffre di allergie e asma bronchiale. Le correnti provenienti dalle regioni africane porteranno in Puglia, soprattutto nelle città dove l’aria è già irrespirabile a causa dello smog, polveri sahariane che non permetteranno ai cittadini con alcune patologie di respirare in maniera serena. Allo stesso modo potrebbero soffrire i pazienti affetti da Covid-19, soprattutto quelli con sintomi riguardanti nello specifico i polmoni. Ma non saranno solo i cittadini a subire il colpo di questa ondata “anomala” di calore. L’anticiclone africano non risparmierà neanche ambiente e agricoltura. Sono moltissimi infatti gli incendi scaturiti proprio dalle alte temperature.
“Non solo aria irrespirabile – ha sottolineato Laricchia – questa situazione anomala terrà lontane le grandi perturbazioni atlantiche dalla nostra regione. Non ci saranno precipitazioni per diversi giorni andando ad aggravare così la situazione idrica, con un aumento della siccità e gravi danni sia alla ricarica degli invasi, sia all’agricoltura dove la mancanza di precipitazioni creerà particolari problemi a uva e olive” – ha proseguito.
Intanto, già nei prossimi giorni, nella città di Bari è previsto il bollino arancione, ovvero il livello 2 per quanto riguarda l’ondata di calore. Le temperature massime, almeno fino al 30 giugno, potrebbero superare i 35°. Già la scorsa settimana la Puglia, in particolare, la città di Bari, è stata stretta nella morsa dell’anticiclone africano con temperature che nella giornata di giovedì scorso hanno superato addirittura i 40 gradi, con un picco di 43,7° a Loconia, frazione di Canosa. Bari ha raggiunto invece i 40°, con un caldo afoso che ha visto i cittadini riversarsi sulle spiagge anche nelle ore serali.
“Per tornare a respirare dovremo attendere fino a venerdì quando arriverà l’amico maestrale – ha concluso Laricchia – solo nel fine settimana avremo quindi una riduzione dei valori termometrici, con qualche grado in meno”.