Lesioni talmente estese e gravi da rendere vano ogni tentativo di salvarle la vita. E’ quanto hanno rivelato la risonanza magnetica e le analisi eseguite sul corpo della ragazza di 16 anni che, la sera del 24 giugno, è morta dopo essere precipitata dal nono piano del suo palazzo nel quartiere Madonnella di Bari. Al momento della caduta, secondo una prima ricostruzione della vicenda, la ragazza sarebbe salita sul lucernario del terrazzo per raccogliere un mazzo di chiavi ma il peso avrebbe fatto cedere la struttura, causando la caduta nel vuoto.
L’accertamento sulla salma, effettuato presso il Policlinico di Bari, è stato disposto dalla pm che coordina l’indagine sul decesso della ragazzina, Desireé Digeronimo, per individuare l’entità e la localizzazione delle lesioni e comprendere se un intervento più tempestivo del personale sanitario avrebbe potuto salvarla. Ciò poiché alcuni testimoni presenti sul posto hanno riferito di presunti ritardi nei soccorsi. Altre fonti avrebbero parlato di un decesso che non sarebbe avvenuto sul colpo, bensì circa un’ora dopo, in ospedale.
Aaccertata, invece, la gravità delle lesioni dovute all’impatto al suolo, la pm ha deciso di non disporre l’autopsia e ha firmato il nulla osta restituendo il corpo alla famiglia per la sepoltura. Proseguono, tuttavia, le verifiche tecniche sulle condizioni di sicurezza del terrazzo e del lucernario del palazzo. Un’inchiesta per cui si ipotizza l’accusa di omicidio colposo a carico di ignoti.