Una dichiarazione congiunta del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dell’Assessora Regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio. “Lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi produce un importante impatto negativo sull’ecosistema marino, incidendo in maniera irreparabile sull’habitat di tante specie che popolano l’Adriatico e, di riflesso, anche sulle attività economiche – pesca e turismo – che dal mare traggono la loro forza e ragion d’essere.
Per questo, alla luce del parere – non vincolante – espresso dall’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea Gerard Hogan, intendiamo ribadire la nostra posizione di netto rifiuto a nuove trivellazioni al largo della Puglia.
Un rifiuto che oggi, con il via libera europeo al Pnrr, trova ulteriore legittimazione nel cammino di transizione ecologica che l’Italia intende avviare. Sappiamo che la sfida del futuro si gioca sull’ambiente e sulla sua tutela: avallare nuove prospezioni e ricerche di idrocarburi significherebbe compiere una scelta politicamente miope e amministrativamente incoerente.
Siamo quindi fiduciosi che il Governo attuale – correggendo l’errore fattuale e di prospettiva compiuto da chi lo ha preceduto quando queste prospezioni sono state autorizzate – vorrà essere al nostro fianco in una battaglia di buon senso che la Puglia ha voluto portare fino alla Corte di Giustizia europea, della quale attendiamo fiduciosi il verdetto. I quattro permessi di ricerca di idrocarburi contestati in tribunale e concessi dall’allora Governo Renzi all’australiana Global Petroleum in aree tra loro adiacenti dell’Adriatico, interessano una superficie di tremila chilometri quadrati che abbraccia le coste di Bari e si allunga fino al largo di Brindisi: dire di sì a questo sfruttamento intensivo del mare, peraltro da parte di un unico soggetto, costituirebbe un precedente pericoloso. La transizione verso un progresso rispettoso dell’ambiente e delle generazioni future passa anche da qui, dalla nostra Puglia”.
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