L’insorgere dell’emergenza dovuta a COVID-19 ha portato l’Italia ad affrontare un’emergenza sanitaria che costretto all’applicazione di regole molto restrittive, creando barriere nella comunicazione e isolando sempre più la mamma e il suo bambino sin dal momento del parto. Uno studio condotto nella neonatologia dell’ospedale Miulli e recentemente pubblicato sull’ International Breastfeeding Journal, una delle più autorevoli riviste del settore, ha dimostrato come, durante il lockdown, la percentuale dei neonati allattati al seno è stata significativamente inferiore rispetto a periodi precedenti.
L’allattamento al seno è il modo naturale per una mamma di alimentare il suo bambino ed è importante per la salute di entrambi. Rappresenta una pratica che agisce in maniera determinante sulla salute degli individui e, dunque, delle popolazioni. I benefici dell’allattamento esclusivo sul corretto sviluppo del bambino e sulla prevenzione di numerose malattie sono da tempo riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che considera l’allattamento uno degli obiettivi prioritari di salute pubblica a livello mondiale. L’allattamento al seno rafforza e consolida il legame tra mamma e neonato, porta ad importanti benefici al bambino riducendo il rischio di patologie quali l’obesità e il diabete, e alla salute della mamma, come la riduzione di tumore al seno.
L’ambulatorio dell’allattamento è gestito da personale infermieristico formato alla promozione dell’allattamento materno con corsi UNICEF riconosciuti dall’OMS. Esso si pone l’obiettivo di incoraggiare, per quanto possibile, l’allattamento al seno, verificando contestualmente la crescita del neonato e il benessere psicofisico della mamma. Tutte le informazioni di dettaglio sono disponibili sul sito del Miulli all’indirizzo www.miulli.it/neonatologia-e-terapia-intensiva-neonatale.