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Un nuovo alfabeto per la PA: il Ministro Renato Brunetta nello Scenario di FORUM PA 2021

Pubblicato da: redazione | Mar, 22 Giugno 2021 - 11:00

Nella giornata di apertura di FORUM PA 2021, tema centrale il ruolo della PA per la ripartenza e quali azioni avviare per abilitare una PA capace, competente, semplice, smart e digitale, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e di rendere più competitivo il sistema-Italia. Questo il focus dell’evento di Scenario che ha visto l’intervento di apertura del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.

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Da dove partiamo? Una fotografia della nostra PA lato competenze, assunzioni, invecchiamento, è stato offerto oggi dalla Ricerca sul Lavoro Pubblico di FPA. Questi temi sono stati ripresi nello Scenario, analizzando il “nuovo alfabeto per la pubblica amministrazione”: A come Accesso, B come Buona Amministrazione, C come Capitale umano, D come Digitalizzazione e G come Governance. Il contesto in cui si inserisce questo percorso è un contesto di grandi opportunità, come ha sottolineato il Ministro Renato Brunetta, di cui vi riproponiamo l’intervento integrale.

Dall’evento sono emersi alcuni spunti principali da cui ripartire: investimento sui giovani nella PA, formazione, accompagnamento, partecipazione attraverso direttive chiare, buoni esempi da diffondere.

“Oggi siamo sotto una straordinaria congiuntura astrale data da diversi elementi: un cambio completo di atteggiamento della UE nei confronti della possibilità di indebitamento dei paesi dell’Unione, per cui giusto un anno fa Angela Merkel ha scelto di lanciare un grande piano di Recovey basato sull’indebitamento della UE sui mercati; la presenza di Mario Draghi e di un governo di unità nazionale – ha commentato il Ministro Brunetta -. È quindi l’occasione per fare quelle riforme che non siamo mai riusciti a fare”.

“Il PNRR è un contratto – ha aggiunto il Ministro – tanti soldi in cambio di riforme. E ci obbliga quindi, nei confronti dell’Europa, a riforme da realizzare in 5 anni secondo un timing stretto. Il PNRR lo abbiamo scritto insieme all’Europa, lo abbiamo approvato e dobbiamo onorarlo per il bene del Paese”.

Ora le riforme sono a portata di mano, sono realizzabili, ha sottolineato il Ministro: “Nel mese di maggio e nei primi giorni di giugno abbiamo approvato le prime grandi riforme: semplificazioni e reclutamento, per semplificare le regole della nostra burocrazia barocca e riscrivere le regole del reclutamento del capitale umano pubblico. Il 70% dell’impatto positivo delle riforme stimato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è dovuto a semplificazione e riforma della Pubblica amministrazione. Già questo è un vento straordinario di cambiamento. Non si può digitalizzare senza semplificare e senza il capitale umano in grado di interpretare questo cambiamento. A fine mese approveremo la nuova legge delega sull’anticorruzione, poi la giustizia, la concorrenza. Stiamo rispettando il cronoprogramma secondo la tabella di marcia negoziata con l’Europa e dopo l’approvazione ufficiale del Piano, domani, riceveremo entro luglio i primi 25 miliardi di anticipo”.

Ma le riforme da sole non bastano. “Dobbiamo andare oltre le tecnicalità – ha sottolineato il ministro – e cominciare a parlare di sogno. È il momento di sognare un’Italia diversa, più giusta, dalla parte dei giovani, che sappia far funzionare tanti ascensori sociali. Ci sono le risorse, le riforme che dobbiamo fare, un presidente che oltre a essere leader del nostro Paese sta diventando leader morale e politico dell’Europa. È il momento di sognare un’altra Europa e una nuova Italia. Mai come ora siamo vicini a realizzare questo sogno. Ma i sogni devono essere collettivi, e questo ha senso solo se è un ‘sogno Paese’, il sogno di un’Italia post pandemia che si ritrova nella coesione sociale, quella che i cittadini trovano quando vanno a vaccinarsi: la burocrazia efficiente, la gentilezza e la cortesia dei medici, degli operatori, della Protezione civile. Il sogno di un’Italia in cui è bello vivere”.

Lo scenario relativo alla PA italiana, con le attuali carenze (numero di dipendenti, invecchiamento, competenze) e le prospettive di rinnovamento, è stato ripreso anche da Elisa Ferreira, Commissaria europea per la Coesione e le Riforme. Nel suo intervento (anche questo qui in versione integrale) la Commissaria ha sottolineato il ruolo fondamentale della PA per la ripartenza in Italia e in Europa. Una PA di qualità può contribuire alla realizzazione della coesione sociale e territoriale ed è necessaria per raggiungere l’obiettivo di un’Europa sostenibile, equa e giusta per cittadini e imprese, oltre che per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati al 2050. Cambiamento tecnologico, demografico, competenze, transizione ecologica: ecco alcune delle principali sfide da affrontare. Per questo servono PA valide capaci, resilienti, professionali e affidabili, in grado di assicurare una gestione trasparente delle finanze pubbliche. In questo contesto, un tema centrale evidenziato dalla pandemia, è quello della digitalizzazione della PA. Elisa Ferreira ha quindi ricordato gli strumenti messi a punti dalla Commissione Europea in questi anni e ha citato il documento “Supporting public administrations in EU Member States to deliver reforms and prepare for the future” pubblicato il 29 aprile scorso.

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