Il vaccino di Astrazeneca “raccomandato agli over 60”. E’ questo il parere del Cts (Comitato tecnico scientifico) su cui – a quanto apprende Ansa – ci sarebbe in queste ore una convergenza, che chiuderebbe così la questione della somministrazione del vaccino anglo-svedese ai giovani. Resta aperto il dibattito sulla possibilità di somministrare una dose diversa (cosiddetta ‘eterologa’) agli under 60 che hanno ricevuto la prima con Astrazeneca e sulla valutazione dei tempi del richiamo.
La morte della 18enne. Non ce l’ha fatta Camilla, la 18enne ligure ricoverata al San Martino di Genova dopo una trombosi al seno cavernoso, operato d’urgenza per la rimozione del trombo e per ridurre la pressione intracranica. La ragazza, ricoverata da domenica, era stata vaccinata con AstraZeneca lo scorso 25 maggio, nel corso degli openday dedicati agli over18. Le sue condizioni erano parse gravi sin da subito. Anche a Genova ci sarebbe un caso sospetto. Una donna, 34enne, è stata infatti ricoverata in terapia intensiva con piastrine basse e trombosi, presso l’ospedale San Martino. La donna aveva ricevuto la prima dose di vaccino lo scorso 27 maggio.
In totale, secondo i dati di Aifa, rilasciati nel quinto Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini, sono 66.258 le segnalazioni di eventi su un totale di 32.429.611 di dosi di vaccino anti Covid somministrate (tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi). Di queste, il 90% per eventi non gravi, ovvero dolore in sede di iniezione, febbre, astenia, stanchezza, dolori muscolari e 10% gravi.
La maggior parte delle segnalazioni riguarda nello specifico Pfizer (71,8%), il più usato (68,7% delle dosi somministrate), in minor misura al Vaxzevria (24% segnalazioni e 20,8% delle dosi somministrate), poi Moderna (3,9% segnalazioni e 9% delle dosi), e infine Janssen (0,3% e 1,5% delle dosi somministrate). I casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria di AstraZeneca sono in linea con quanto osservato a livello europeo. Si tratta di 1 caso ogni 100mila prime dosi somministrate e prevalentemente in persone con meno di 60 anni. Stando al rapporto, nessun caso è stato segnalato dopo la seconda dose.(Ansa)