Pene dure per i bulli e per i loro genitori, anche se minorenni. Il regista pugliese Giuseppe Sciarra presenterà Ikos, il suo breve documentario sul bullismo tra qualche mese, nel frattempo si lascia andare a dichiarazioni molto forti su come dovrebbe essere affrontato il problema bulli.
Sul piano penale, il regista foggiano, suggerisce di multare i genitori dei bulli minori di 14 anni. Diverso se sono corresponsabili di un suicidio di un loro coetaneo, se maggiori di quattordici anni dovranno andare in un carcere minorile ed essere seguiti dai servizi sociali, altrimenti chi dovrà rispondere penalmente del reato dovranno essere gli insegnanti e i genitori dei bulli, anche con il carcere.
Queste affermazioni sono state fatte più volte pubblicamente a seguito della decisione di Giuseppe Sciarra di creare un movimento che contrasti il bullismo, non solo facendo informazione nelle scuole ma cercando di fare leva sul piano penale attraverso una legge messa in piedi con un politico illuminato. “Stiamo valutando di creare la bozza di un disegno di legge che contrasti duramente il bullismo. È un’emergenza seria che viene relegata ancora all’ambito delle ragazzate. Seppur utili le attività di prevenzione nelle scuole, non sono sufficienti”.
Sciarra è risoluto sulla questione e sta cercando di utilizzare la stampa, in attesa dell’uscita di Ikos, per farsi sentire dall’opinione pubblica e mettere in guardia sul bullismo. Il regista pugliese che è stato vittima di bullismo dagli otto ai quattordici anni, sostiene che alcuni suoi coetanei del paese in provincia di Foggia dove ha vissuto, lo volessero morto e che l’avrebbero fatta franca per la loro giovane età se lui si fosse tolto la vita, anche perché Sciarra tentò il suicidio ben due volte a causa delle loro ripetute vessazioni.
In attesa che Ikos, Sciarra dalle pagine dei suoi social lancia una provocazione: “Quando si renderà giustizia al sangue di giovani vite spezzate da altre giovani vite non altrettanto pure e intenzionate a nuocere?”.