“È troppo corta, stretta e piena di intralci, per percorrerla bisogna spesso fare lo slalom tra i pedoni e tra le macchine che senza alcuna preoccupazione ci parcheggiano sopra”. È quanto ha dichiarato un cittadino barese in bicicletta, riferendosi alla pista ciclabile del borgo marittimo di Santo Spirito. Si tratta, più in particolare, di un progetto temporaneo volto, a lungo andare, a rivedere definitivamente il volto della zona portuale del borgo rendendolo pedonale. Questo però non basta a placare gli animi dei residenti che, ormai da un anno, si interfacciano ogni giorno con diversi disagi.
Dalla viabilità fortemente congestionata, alla visibilità del panorama marittimo del tutto compromessa dalle auto parcheggiate a spina di pesce sul lato terra (fronte pub e locali), fino ad arrivare alla corsia pedoni e, infine, alla pista ciclabile, su cui si sono voluti soffermare alcuni cittadini preoccupati perché “pericolosa soprattutto per i più piccoli”. Percorrendo il tratto in cui è presente la pista monodirezionale (segue in particolare il verso che va da Giovinazzo verso Palese) non è difficile infatti imbattersi in cittadini che, sui propri mezzi a due ruote, siano essi biciclette o monopattini elettrici, percorrono la pista seguendo entrambe le direzioni per evitare di transitare sul lato mare, dove circolano anche le auto. La pista, va specificato, parte dalla zona in cui è presente il bar Fracaflò e finisce qualche metro dopo aver girato l’angolo in cui si trova la torre. Lungo questo “breve” percorso ci sono però una serie di ostacoli in cui non è difficile imbattersi.
“L’idea della zona pedonale è bellissima – ha commentato un altro ciclista – ma io ci penso due volte prima di portare i miei figli con la bicicletta o con i pattini a Santo Spirito. Si tratta di una soluzione temporanea, mentre aspettiamo però passa la voglia di frequentare il lungomare. La pista va solo per un verso, chi viene da Palese, per esempio, deve farsi un tratto sulla strada, dove la mole di macchine, da quanto è stata attuata questa situazione, è aumentata notevolmente. Nei giorni di punta, come il weekend transitare è impossibile. Se dal lato di andata ci sono le auto e sul marciapiede, giustamente, i cittadini, l’unica soluzione per una questione di sicurezza e serenità è quella di transitare controsenso. Non è per niente bello perché, a parte la possibilità di scontrarsi con i ciclisti o con i monopattini che transitano dal lato corretto, ci sono le auto che ogni tanto parcheggiano e diventano ostacolo e i pedoni che, volendo allargarsi, perché anche il loro spazio è in alcuni casi esiguo, si prendono quella strisciolina sottile che è la pista ciclabile” – ha concluso. Alle problematiche appena elencate, si aggiunge il fatto che nelle giornate feriali, ma non solo, ci sono gli operatori che devono fare carico e scarico merci provocando non pochi disagi. I parcheggi per lo scarico merci si trovano infatti a ridosso della pista.
“Non è escluso – ha proseguito un’altra ciclista – che nel bel mezzo di una pedalata ci si scontri con i lavoratori che scaricano la propria merce. Gli adulti stanno un poco più attenti, i bambini e i ragazzi no, sfrecciano senza preoccuparsi molto, a volte anche per la poca conoscenza nei confronti dei segnali” – ha concluso. Sulla pista ciclabile dunque, nonostante si tratti di una misura temporanea, ci sono tantissimi dubbi che spingono tanti a preferire soluzioni alternative. Stando a quanto dichiarano gli stessi cittadini, in fase di progettazione, sono state effettuate diverse variazioni. Il progetto finale, va specificato, prevede una pista ciclabile con due corsie, in cui siano previste entrambe le direzioni. Quella che doveva essere una soluzione temporanea però dura ormai da troppo tempo gravando moltissimo sulla quotidianità dei cittadini.
“La situazione della viabilità sul lungomare e di conseguenza su via Napoli è diventata davvero difficile – ha commentato infine un altro cittadino – si tratta senza dubbio di un bel progetto, anche se sperimentale. Dobbiamo aspettare per poter vedere il risultato finale, fino a quando non accadrà però sarà un grande caos. Dalle macchine parcheggiate sulla pista, ai pedoni che ci camminano sopra sia perché, in alcuni casi, sono stretti, sia per una questione di mancanza di educazione” – ha sottolineato specificando che in tanti non riescono nemmeno a riconoscerla la pista ciclabile.
“E’ normale che molti ciclisti la utilizzino controsenso – ha proseguito – dall’altro lato ci sono le macchine ed è pericoloso, nemmeno io mi azzardo con mia figlia. Avevamo fatto alcune proposte, ad esempio quella di lasciare completamente libere dal traffico le giornate di sabato e domenica, ma non abbiamo più saputo nulla. La nota positiva è che la mobilità sostenibile è aumentata con la pista ciclabile, sono le condizioni che preoccupano. Certo, abbiamo tanta difficoltà a cambiare stile di vita, rinunciare alla macchina è difficile, aspettiamo il progetto definitivo, ma tra tante difficoltà e preoccupazioni” – ha concluso.