“Se non ci sono vaccini per completare la vaccinazione delle categorie maggiormente a rischio, 80enni a domicilio, disabili e fragili, lo si dica chiaramente e pubblicamente e si metta fine alla insulsa propaganda che tutto va bene. In ogni caso la partecipazione dei medici di famiglia finisce qui”: è quanto scrivono i sindacati medici della Puglia, Cgil, Smi, Snami, Simet e Ugs, in un documento inviato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco e ai direttori generali delle Asl pugliesi.
“L’intersindacale medici – è scritto – denuncia pubblicamente l’impossibilità di continuare la campagna vaccinale, vista la scarsa distribuzione dei vaccini, e chiede ai direttori generali delle Asl pubbliche comunicazioni volte a far conoscere ai cittadini, finalmente, la verità e cioè che non vengono consegnati ai medici di medicina generali adeguati dosi di vaccini per adempiere a quanto previsto nell’accordo del 05-03-21, cioè vaccinare gli ultraottantenni a domicilio, i pazienti disabili e quelli fragili”.
Secondo i sindacati, “pur tra mille difficoltà e un vero e proprio ostruzionismo, i medici di famiglia hanno vaccinato oltre 500mila pazienti, i più impegnativi come è facile comprendere, a cui è stata assicurata, sino ad ora, la vaccinazione da parte del medico di famiglia. La carente distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generale ha imposto tempi lunghi nel completare la vaccinazione di queste categorie, individuate come prioritarie, a tal punto da determinare uno stato di conflitto con deterioramento del rapporto di fiducia medico-paziente”. “Riteniamo assolutamente vergognoso – concludono – il pressapochismo sul piano organizzativo. Ancora non ci è dato sapere chi vaccinerà i caregiver e familiari dei disabili e con quale vaccino”. (ANSA).