Per le ciliegie è un’ottima annata, sia come qualità che come quantità. Lo spiega Confagricoltura Puglia, che sottolinea le due caratteristiche che stanno collocando il prodotto in una fascia di prezzo equa, ripagando in questo modo gli investimenti e gli sforzi dei produttori di ciliegie pugliesi.
Il primo bilancio della campagna 2021 per questo prodotto riconosciuto per la sua straordinaria qualità in tutto il mondo è dunque positivo. La raccolta iniziata circa 10 giorni fa, i primi giorni di maggio, con la varietà Bigarreau, lascia pensare a una ottima annata complessiva, sia per i produttori e sia per i tantissimi consumatori che non vedono l’ora di avere sulle proprie tavole il delizioso frutto. “Le gelate delle scorse settimane non hanno condizionato il raccolto. Abbiamo un prodotto di ottima qualità e presente sugli alberi in quantità generose. Questo è dovuto per lo più alle condizioni climatiche: le temperature miti di aprile, non eccessivamente calde, hanno permesso ai frutti di maturare bene anche se con qualche giorno di ritardo”, dice il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro.
I produttori, adesso, sono in attesa di raccogliere i duroni della varietà Giorgia e poi la Ferrovia, la varietà nota e apprezzata in tutta Europa ed esportata in importanti mercati extracomunitari. Le ciliegie hanno un grande valore per il Nord Barese dove è concentrata la maggior parte della produzione. Secondo una stima di Confagricoltura Puglia, la campagna, solo in quella zona, porterà un volume d’affari di circa 20 milioni di euro su un’aerea di circa 2500 ettari. Una previsione, questa, che è solo una parte di una produzione più ampia che nel Barese trova circa il 40% della produzione nazionale e circa 96% di quella regionale.
I produttori pugliesi, così, si aspettano una buona annata che vada a ripagare il calo subito nel 2020 dovuto alle grandinate di fine marzo e alle forti piogge di inizio maggio. “Bisogna – prosegue il presidente di Confagricoltura Puglia – sempre più puntare sulla qualità per fare volumi d’affari che ripaghino gli investimenti degli imprenditori agricoli. I mercati internazionali sono molto esigenti e richiedono frutti di grosse pezzature, con colore omogeneo e ottime qualità organolettiche. Certo non è semplice mantenere standard alti ma il vantaggio è sostanziale, i mercati sono disposti a pagare bene per avere questo prodotto della nostra terra. Proprio per questa richiesta e questo alto valore, anno dopo anno, i paesi che producono ciliegie aumentano. L’Italia produce circa 110 mila tonnellate e la Spagna 95 mila. Nell’ultimo decennio la coltivazione mondiale ha registrato un incremento del 60% (con i nuovi impianti soprattutto negli Usa e in Turchia) con un aumento di circa due milioni di tonnellate a livello mondiale”.