“Non sono contrario ai vaccini, però ho molti dubbi sul modo in cui stanno gestendo questa campagna vaccinale, quindi preferisco rimandare”. A raccontarlo alla nostra redazione è Fabio, cittadino barese 63enne che ha deciso di rinunciare alla prima dose di vaccino. I nati tra il 1961 e il 1952, va specificato, hanno potuto aderire alla campagna vaccinale a partire dal 26 aprile. Non tutti però, nonostante la prenotazione, si sono presentati negli hub pugliesi. Dalla paura nei confronti di AstraZeneca, tante volte sotto i riflettori per i probabili fattori di rischio, alla mancata possibilità di scegliere quale dei vaccini a disposizione farsi inoculare, ma non solo. Ad incrementare i timori nei confronti di alcuni cittadini ci sono anche i ritardi e le notizie che arrivano da fuori che, sottolinea Fabio “non rendono facile fidarsi a causa dei troppi controsensi”.
Sono solo alcune delle diverse preoccupazioni elencate che, di fatto, hanno portato in tanti, tra i 60-69 anni, a scegliere di non partecipare, almeno per il momento, alla campagna vaccinale. “Bisogna stare attenti quando si dice che non si vuole accettare il vaccino – ha proseguito il cittadino – ti prendono subito per uno che è contrario, io invece non vedo l’ora di uscire da questa pandemia e ritengo che il vaccino sia una soluzione concreta per farlo, però voglio anche avere tempo per informarmi meglio, perché non si capisce più niente. Un paese dice una cosa, un altro ne dice una completamente diversa. Da una parte leggi che con il vaccino sei coperto per tutto, dall’altra ti dicono che con le varianti non si può sapere e leggi anche di casi posteriori al vaccino. Con tutto quello che si sente, sia io sia mia moglie siamo confusi, abbiamo deciso di aspettare” – ha commentato. Alle sue parole fanno eco quelle di Lucia, 68enne barese.
“Non sono no vax, conosco bene i pro e i contro del vaccino – ha specificato la donna – ma ci sono notizie di ogni tipo in merito e niente più mi ispira fiducia. Alcuni amici hanno avuto Pfizer, altri AstraZeneca, altri Moderna, ma come facciamo a sapere davvero che tutti siano sicuri? Non avrei avuto problemi se avessi potuto scegliere. Ogni giorno si legge di casi avversi, ormai non si parla d’altro. Della scienza io mi fido, ma è normale che con tutte queste informazioni ci sia anche tanta paura, in fondo non possiamo mai essere certi di nulla fino a prova contraria. Aspetterò il prossimo turno, ma non nego che se avessi potuto scegliere quale vaccino fare, probabilmente non avrei rinunciato alla dose. Siamo tutti stanchi, non aiuta tutta questa confusione” – ha sottolineato. A conferma di queste parole ci sono quelle dell’assessore alla Sanità pugliese che, ormai due settimane fa, nel corso di un’intervista, non aveva nascosto la sua preoccupazione in merito agli hub vuoti esortando invece i cittadini a vaccinarsi, seguendo l’esempio di quelli che sono venuti prima di loro che hanno regolarmente finito il ciclo vaccinale.
“Ci preoccupa vedere gli hub vuoti nonostante le prenotazioni. Troppi cittadini nella fascia d’età tra i 60-69 anni non si vaccinano per paura. Si tratta di un fenomeno da contrastare al massimo” – aveva commentato Lopalco sottolineando i numeri riguardanti la fascia d’età 70-79 anni, che hanno coinvolto più del 70% della popolazione pugliese solo con la prima dose. Per i 60-69 invece in Puglia, si è raggiunto solo il 56,15% della popolazione. Su 490.900 abitanti, si sono vaccinati in 275.649 contro i 326.573 su una popolazione di 390.534 abitanti per la fascia d’età 70-79. Si tratta, secondo le istituzioni di dati allarmanti che potrebbero scatenare un effetto domino coinvolgendo anche le altre fasce d’età.
“Io ho molte patologie, corro rischi sempre e ho paura in ogni momento – ha commentato infine Mariella, 65enne – ho dovuto rinunciare e mi mordo le mani per questo, ma non potevo permettermi di vaccinarmi senza essere totalmente consapevole di quali fossero i rischi. Se mi avessero fatto scegliere un vaccino, forse questi problemi non me li sarei posti, ma così non è. Non mi fido di AstraZeneca anche se in tanti lo hanno fatto tranquillamente, però un giorno si sente una cosa, un giorno un’altra. E’ delle nostre vite che parlano ed io ho paura quindi prendo tempo, vorrei che questa premura l’avessero anche quelli che ci governano – ha proseguito senza nascondere i suoi umori in confronto al momento.
“E’ un anno che stiamo così. Non basta dirci di stare tranquilli e di andare a vaccinarci, ognuno è libero di fare quello che meglio crede per sé, ma perché da una parte dicono una cosa, dall’altra l’opposto? E non parlo di voci, ma di governi. In Italia si fa una cosa, nel resto del mondo altre. Non sto dalla parte dei no vax , anzi, esagerano troppo a volte, ma mi sembra giusto avere dubbi e cercare risposte. Così come avrei preferito che durante la prenotazione fosse stato possibile scegliere che vaccino fare. Avrei scelto Pfizer” – ha concluso. In Puglia, specifichiamo, il punto sull’immunità, nonostante la campagna proceda spedita, è ancora un tasto dolente. Stando ai dati Istat aggiornati al primo gennaio 2021, in regione ci sono 3.953.305 abitanti, di questi, la percentuale dei cittadini che hanno ricevuto almeno una dose è del 30.82 %, mentre il 13.03% ha ricevuto anche la seconda dose.