La sezione canottaggio del Cus Bari si ritrova senza uno specchio d’acqua in cui potersi allenare. Infatti dopo un anno e mezzo è scaduta la deroga da parte della Capitaneria per concedere l’utilizzo del bacino all’interno del centro universitario sportivo. Così 300 atleti si ritrovano da un giorno all’altro senza la possibilità di svolgere attività fisica e accedere al mare.
La decisione è legata all’imminente inizio dei lavori per realizzare il nuovo molo turistico a San Cataldo, a poca distanza dal faro alto 55 metri. Così il Comune si è subito attivato per trovare una idea alternativa, sfruttando i nuovi spazi disponibili alla terrazza sul mare, in uno dei locali ancora sfitti in quello che per tutti è il waterfront.
“Ringraziamo la Capitaneria per la concessione – commenta Antonio Prezioso, presidente del Cus Bari – adesso è giunto il momento di una soluzione. Quella del lungomare di San Girolamo sarebbe una scelta provvisoria in quanto è necessario raddoppiare i frangiflutti oltre al fondale troppo basso. Altre grandi città dedicano un bacino nautico solo al canottaggio, a Bari non è ancora così. Quindi perché non includere almeno 2 chilometri di specchio d’acqua sulla costa a Sud della città, inserendolo nel progetto che si candida al finanziamento da 75 milioni del Recovery Fund”, conclude Antonio Prezioso.