Usare tecnologie innovative e digitali nella gestione e trattamento dei rifiuti avrà un impatto significativo sulla sostenibilità del comparto e sulla transizione circolare. E’ quanto sostiene l’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA) in uno dei suoi ultimi Briefing in tema rifiuti. Al sud Italia, in particolare, TERSAN Puglia ed ECSA stanno infatti già lavorando in questa direzione e raccolgono i primi successi. Tersan Puglia opera nel settore del recupero dei rifiuti organici e li restituisce alla terra in forma di fertilizzante biologico, un processo in sé circolare.
Con il progressivo upgrading tecnologico l’azienda si è concentrata sempre più sulla sostenibilità dei processi, migliorando l’efficienza degli impianti di produzione e l’uso delle materie prime. La digitalizzazione dei processi consente di tenere sotto controllo questi due parametri e di migliorare notevolmente prestazioni e consumi energetici, riducendo sprechi e quindi consumo di CO2. Per questo, Tersan, ha avviato e concluso la prima parte di un processo di digitalizzazione con l’obiettivo di usare la tecnologia per ottimizzare i processi produttivi ed il controllo degli effetti sull’ambiente. La sfida è stata implementata con la consulenza di ECSA, da vent’anni impegnata nei settori dell’automazione e dell’informatica industriale con soluzioni per la Smart Manufacturing secondo i principi di Industry 4.0.
Ecsa, in breve tempo ha permesso invece di convogliare tutti i dati raccolti dagli impianti produttivi in un unico cloud per avere uno sguardo generale sul funzionamento aziendale. I modelli calcolati riescono a fornire le informazioni giuste al momento giusto in modo che i tecnici ed il management possano prendere decisioni rapide e informate. L’adozione di una soluzione in cloud ha permesso a Tersan, da un lato, l’archiviazione di enormi quantità di dati di processo, dall’altro, la loro analisi con KPI dedicati, in grado di proporre relazioni tra variabili, ha permesso di apportare miglioramenti sia sui processi sia sulla qualità del prodotto. L’individuazione in tempo reale di eventuali anomalie sugli impianti e la risposta sistemica immediata evitano che si realizzino inefficienze sulla linea di produzione. Si è creato un sistema di monitoraggio in tempo reale, dunque, nel processo di recupero dei rifiuti organici che non ha pari in termini di efficienza sino ad oggi in tutta la filiera.
“Possiamo aumentare la produttività delle aziende del 12% in tre mesi. Come? Dando valore al tesoro nascosto presente nelle macchine: i dati. Informazioni preziose e troppo spesso sottovalutate. Dati e connettività diventano quindi gli elementi su cui si fonda l’offerta di ECSA, ossia la digitalizzazione. Abbiamo creato con TERSAN un sistema sinergico a favore del corretto utilizzo delle risorse e quindi della tutela della natura.”, spiega Giuseppe Trentadue, Ceo di ECSA. Alle sue parole fanno eco quelle di Leonardo delle Foglie, l’amministratore delegato di TERSAN Puglia.
“La sinergia tra i nostri impianti e l’architettura sviluppata da ECSA ha permesso di rispondere in modo organico alle nostre esigenze. Si tratta di un adattamento continuo, in quanto più si integrano i sistemi tanto più scopriamo nuove possibilità di applicazione e sviluppo. Nel nostro futuro immediato c’è la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica che si affiancherà al compostaggio aerobico, e l’applicazione, sui dati estratti dagli impianti, di algoritmi di intelligenza artificiale per consentire la disponibilità di informazioni “predittive” che ridurranno ulteriormente i consumi e gli effetti sull’ambiente” – ha concluso.
Foto Tersan.it