Due decreti di sequestro preventivo, per un valore di circa 1 milione di euro, sono stati eseguiti quest’oggi dai finanzieri del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari nei confronti di due aziende del Barese. Si tratta, in particolare, di una società a responsabilità limitata con sede ad Adelfia ed operante nel settore del riciclaggio di rottami metallici e di una ditta individuale, con sede a Turi ed esercente l’attività di commercio al dettaglio di prodotti elettronici.
I militari delle fiamme gialle hanno posto sotto sequestro, in via diretta, le disponibilità finanziarie delle imprese e, per equivalente, i beni dei rispettivi amministratori, indagati, nel primo caso, per aver presentato dichiarazioni fraudolente per il periodo 2012-2016 e, nel secondo caso, omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali ai fini dell’I.V.A. per gli anni d’imposta 2017 e 2018. I decreti di sequestro preventivo – emessi dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica – costituiscono l’epilogo di articolate attività ispettive ed investigative effettuate dal I Gruppo Tutela Entrate del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, articolazione specializzata nel contrasto agli illeciti in materia di evasione fiscale.
Dalle indagini è emerso, in particolare, che la s.r.l. negli anni dal 2012 al 2016 è risultata coinvolta in un complesso sistema fraudolento basato sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti in favore di numerose imprese localizzate sul territorio nazionale, con una conseguente evasione di imposte per un importo complessivo di € 596.122,30. La ditta individuale, invece, ha occultato la documentazione contabile ed omesso la presentazione della dichiarazione I.V.A. per gli anni 2017 e 2018 per un’evasione complessiva di € 341.536,57.
Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti nel corso delle attività d’indagine, la Procura – in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione anche della “confisca per equivalente” – ha avanzato richiesta di sequestro, per limitare ulteriori vantaggi economici derivanti dall’evasione. Il G.I.P., aderendo alla predetta richiesta, ha quindi emesso i decreti di sequestro preventivo dei beni nella disponibilità delle imprese e dei suoi amministratori.
Pertanto, i Finanzieri hanno sequestrato beni immobili e vari rapporti finanziari. Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Bari, in stretta sinergia con il locale Nucleo PEF, per la repressione del grave fenomeno dell’evasione fiscale, a tutela dei cittadini e degli imprenditori rispettosi delle regole, al fine di assicurare l’equità sociale quale condizione fondamentale del benessere della collettività.