“Se l’intervento della medicina di famiglia nella campagna vaccinale non è necessario o è considerato troppo oneroso per il sistema sanitario, siamo pronti a fare un passo indietro, rinunciando ad un’attività che abbiamo intrapreso con generosità e responsabilità esclusivamente per attenzione verso i pazienti e per ridurre così il numero dei morti che questa pandemia sta determinando”. Sono le parole scritte in una lettera inviata al governatore Michele Emiliano da Nicola Calabrese, segretario della sezione barese della Fimmg, nonché vicesegretario nazionale. Al centro della questione la campagna vaccinale anti Covid in Puglia.
“Come sa – scrive Calabrese – da settimane i medici di famiglia sopportano le conseguenze di mancanze organizzative del sistema vaccinale e della carenza di dosi, sono sottoposti ad una pressione insostenibile ed esposti a minacce e ad una crescente conflittualità con i pazienti. Eppure, per passione per la propria professione, dedizione verso i propri assistiti e spirito di servizio stanno andando avanti. Nonostante questo – prosegue – qualcuno vuol far passare l’immagine di una categoria le cui motivazioni per aderire alla campagna vaccinale sarebbero addirittura di natura economica, secondo l’ultima delle accuse che sono circolate e che nessuno dall’interno delle istituzioni si è preoccupato di smentire. Tale accusa in questo momento è paradossale e inaccettabile perché mette in discussione tutte le motivazioni che sono alla base della nostra adesione e del nostro operato”.
Di fatto, il segretario Fimmg Bari, chiede a Emiliano “di intervenire pubblicamente esprimendosi sulle motivazioni e sulle scelte fatte dalla Regione in merito alla partecipazione della medicina generale alla campagna vaccinale e sul ruolo che svolge all’interno del sistema sanitario regionale. Le chiedo inoltre di pubblicare con la massima trasparenza i compensi nel percorso vaccinale di tutti i soggetti coinvolti attivamente nella campagna” – ha concluso a margine della lettera.