“Ormai siamo stanchi di sentire parlare di Questione meridionale”. A scriverlo sui social, in particolare su Facebook, è la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, con un post in merito alla discussione sulla ripartizione del Recovery Fund. “Non se ne può più di affrontare il tema delle risorse e della loro ripartizione tra nord e sud come se queste ci spettassero “perché poverini noi per anni siamo rimasti indietro”. Noi questi soldi ce li meritiamo perché mentre gli altri potevano contare su un impegno maggiore da parte dello Stato e dei governi che si succeduti, pur di fare, le risorse ce le siamo inventate, abbiamo imparato a usare i fondi europei e li abbiamo spesi. A dirla tutta la Puglia è una delle regioni che li ha spesi di più e meglio, a detta della Commissione europea” – ha proseguito Capone.
“Questi soldi – scrive ancora – ce li meritiamo perché abbiamo abbondantemente dimostrato che il Sud non è un surrogato del nord, anzi, sa brillare di luce propria e ogni volta che lo fa si trascina dietro anche il resto del Paese. Prima del Covid Puglia e Lombardia, grazie a un accordo tra Regioni, si presentavano ai mercati esteri come due destinazioni gemelle, con pacchetti integrati. Perché conveniva alla Puglia quanto alla Lombardia. E allora ha davvero senso fare la battaglia delle percentuali se non cambia il modo di guardare al Paese? Se alle percentuali non si affiancano bisogni e temi? Se, insomma, nella visione politica l’Italia non è davvero un Paese unico da nord e sud?” Secondo Capone, “finché esisterà una questione meridionale l’Italia continuerà ad essere, agli occhi del mondo, un patchwork di distanze e differenze tutto a danno dei cittadini. Ecco perché le risorse del Recovery Fund dovrebbero servire innanzitutto a riunificare il Paese” – ha concluso.