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Bari, azienda anni ’30 chiusa in via Caldarola: il Comune vuole trasferire uffici e servizi

Pubblicato da: redazione | Lun, 26 Aprile 2021 - 16:15

Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, accompagnato dagli assessori ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, e al Patrimonio, Vito Lacoppola, e dal responsabile dell’Area operativa Trasmissione Napoli della Terna Spa, Paolo Paternò, ha effettuato un sopralluogo presso il compendio immobiliare dismesso di proprietà dell’azienda, in via Caldarola, per verificare le condizioni della struttura in vista di una possibile acquisizione da parte del Comune.

Il compendio, infatti, sorge sugli spazi immediatamente adiacenti a quelli della ex Fibronit e dispone di una superficie esterna di circa 13 ettari, mentre gli edifici, splendido esempio di architettura industriale degli anni ’30, si sviluppano su un totale di oltre 5mila metri quadri. Gli immobili sono quasi completamente inutilizzati, eccezion fatta per una piccola porzione attualmente in uso ad Enel distribuzione, che è in procinto però di lasciare l’area per trasferire le proprie apparecchiature nei terreni adiacenti di sua proprietà, acquisendo soltanto una porzione marginale delle aree di proprietà di Terna .

Il sopralluogo odierno è stato organizzato per valutare la possibilità di un’acquisizione da parte del Comune di Bari dell’intero compendio immobiliare di Terna con l’obiettivo di allocarvi una serie di funzioni e servizi in vista della realizzazione del grande parco della Rinascita sui suoli ex Fibronit.

“Come Comune abbiamo nella nostra disponibilità l’ex capannone di Bricorama, grande circa 4mila metri quadri – ha sottolineato Giuseppe Galasso – e questi ulteriori ambienti potrebbero tornare estremamente utili per realizzare una serie di attività legate alla vita del parco, che immaginiamo come un polo attrattore per tante iniziative non solo outdoor negli spazi esterni ma eventualmente anche indoor in edifici, peraltro di rilevante pregio architettonico, che potrebbero essere riqualificati e messi nella disponibilità del quartiere e della città tutta. Nei prossimi giorni chiederemo ufficialmente che ci venga formalizzato il valore di questi immobili, indispensabile per avviare le dovute valutazioni sull’investimento necessario in stretta correlazione con gli eventuali effettivi utilizzi che la collettività potrebbe fare di quegli spazi”.

“Si tratta di un’operazione molto importante che accrescerebbe il patrimonio pubblico con l’acquisizione di edifici che per posizione e potenzialità potrebbero rappresentare un buon investimento per l’amministrazione – ha commentato Vito Lacoppola -. Così facendo non solo potenzieremmo le azioni volte alla ricucitura urbana tra diversi quartieri, tutti lambiti in parte dal sito dell’ex Fibronit ma, una volta acquisiti gli immobili, potremmo avviare una serie di riorganizzazioni tra le locazioni passive dei servizi comunali e territoriali, con la possibilità di offrire alle associazioni del territorio uno spazio di grande prestigio da animare insieme ai cittadini”.

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