Un vero e proprio agguato quello di cui è stato vittima, nella serata di ieri, Antonio Palmitessa, pregiudicato 26enne di Trinitapoli colpito a morte mentre passeggiava per le vie del centro di Margherita di Savoia. Il giovane è stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco all’addome e al petto e, dopo un tentativo di fuga, si sarebbe accasciato in strada, dove i passanti sono intervenuti chiamando immediatamente i soccorsi. Condotto all’ospedale di Andria, Palmitessa è deceduto poco dopo.
Il 26enne aveva precedenti penali per armi e lesioni e lo scorso febbraio era stato arrestato con l’accusa di aver messo a segno un agguato a Barletta nel 2019 durante il quale era stato gambizzato un 21enne, colpevole di averlo ferito qualche mese prima, durante una rissa scoppiata per futili motivi davanti ad un locale di Margherita di Savoia. In quella occasione, secondo la ricostruzione, il ragazzo sarebbe stato vittima di una vera e propria spedizione punitiva in cui Antonio Palmitessa lo avrebbe raggiunto all’interno di un bar e, dopo averlo costretto ad uscire di fronte a decine di persone che affollavano la via, gli avrebbe puntato la pistola alla tempia come intimidazione e, a seguire, lo avrebbe ferito ad una gamba.
Antonio Palmitessa era ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Carbone-Gallone di Trinitapoli: era, infatti, il nipote di Giuseppe Lafranceschina, pluripregiudicato e cugino del capo clan Giuseppe Gallone, ucciso nel giugno 2020. Sull’episodio della scorsa notte indagano i carabinieri di Trani, coordinati dalla Procura di Foggia e dalla Dda di Bari: sono ora al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, tramite cui si tenterà di ricostruire le fasi dell’agguato e di individuarne l’autore.