Entra nel vivo il progetto di riqualificazione del nodo ferroviario della città di Bari e del nuovo parco urbano, presentato nelle scorse settimane proprio dal sindaco del capoluogo pugliese, Antonio Decaro. È stato, infatti, approvato questa mattina il protocollo d’intesa fra la Regione Puglia, il Comune di Bari, FS Sistemi Urbani S.r.l., Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e Grandi Stazioni Rail S.p.A. per il potenziamento infrastrutturale e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie della città.
Un documento che ha l’obiettivo di definire gli impegni tra le parti coinvolte, per dar vita ad un programma di interventi utili a riqualificare la stazione ferroviaria di Bari Centrale e tutto il suo ambito di inserimento, così da garantirne il pieno sviluppo come nodo dell’intero sistema di mobilità sul territorio ma anche come polo di attrazione dei servizi. E ancora, per mettere in atto la rigenerazione urbana degli asset ferroviari dismessi e di futura dismissione, in modo da migliorare il sistema di accessibilità sul territorio e da valorizzarne l’urbanistica, anche tramite l’inserimento di nuove destinazioni d’uso delle aree di proprietà del Gruppo FS Italiane.
Un progetto che prende il nome di “Nodo Verde” perché prevede, tra l’altro, un sistema di connessioni costituito da un vero e proprio parco di 70 ettari che scavalca i binari e collega i quartieri Carrassi-San Pasquale e il quartiere murattiano e che il Comune di Bari, in qualità di soggetto ammissibile al bando, intende candidare alle risorse del Recovery Fund come progetto pilota ad alto rendimento per un importo massimo finanziabile di 100milioni di euro.
Infrastrutture, ma anche servizi: il progetto prevede infatti la realizzazione della Casa della Cittadinanza, cioè un polo integrato di servizi per il quartiere, all’interno degli spazi della ex Caserma Rossani, oltre alla progettazione preliminare di un segmento del parco e della sottostante struttura di copertura del fascio dei binari e della piastra della Stazione Centrale che va dall’asse di via Quintino Sella all’attuale sottopasso Luigi di Savoia.