Messaggi, commenti, istantanee scattate dal luogo di attesa. È la fotografia della giornata di oggi presso il centro vaccinale della Fiera del Levante di Bari, dove tantissimi sono stati i cittadini che, giunti sul posto per ricevere la propria dose di vaccino, hanno lamentato lunghe code, attese estenuanti, disorganizzazione e, addirittura, pericolosi assembramenti.
E così, tantissimi coloro che hanno manifestato scontento e indignazione sui social network degli amministratori locali. In particolar modo sul profilo Facebook del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dove nelle scorse ore si sono susseguiti i post degli utenti: “Siamo al delirio, dopo oltre 3 ore di coda in fiera, adesso hanno sospeso le chiamate: stanno contando le dosi rimaste perché c’è il rischio che non bastino nemmeno per i regolarmente prenotati”, scrive una donna.
Commento a cui fa eco quello di un altro pugliese che, in coda presso l’hub vaccinale, racconta: “Qua è caos totale, disorganizzazione unica! C’è gente che, leggendo i post, sta venendo nonostante avesse appuntamento futuri – scrive, riferendosi al susseguirsi di comunicazioni giunte, negli ultimi giorni, dalla stessa amministrazione regionale e diffuse tramite condivisioni sui social – Ma una mano sulla coscienza?”, conclude.
E poi, la testimonianza di un’altra donna che racconta di essere andata via dalla fiera alle 13,20 dopo quattro ore di attesa insieme al suo papà e all’anziana zia. Entrambi, secondo il suo racconto, hanno ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer “per un pelo sulle ultime 15 dosi rimaste”. Lei stessa, poi, ha dovuto ripetere la stessa trafila al Pala Carrassi per permettere a sua madre, questa volta, di ricevere il vaccino. “Mia madre aveva appuntamento alla stessa ora ma dall’altra parte della città – spiega – Quasi altre 2 ore di attesa. A lei, 79 anni, nonostante il diabete è stato dato AstraZeneca, perché non c’è altro. Non ho più parole”, si sfoga.
E ancora, chi parla di delirio, di assoluta disorganizzazione, nonché di nessuna fila separata né lista di precedenza per chi aveva già effettuato la prenotazione per la propria dose. Uno scenario di difficoltà a cui si aggiunge l’odissea di chi ancora, ultraottantenne non più autonomo, attende ancora la propria dose di vaccino domiciliare.
(Foto: Facebook)