“Sorreggono, accompagnano, consolano, curano. Sono, in una parola, infermieri”. Il Policlinico di Bari ha pubblicato su Instagram un momento simbolo catturato nel reparto Covid di Medicina interna del padiglione D’Agostino: “l’immagine più significativa del lavoro che svolgono ogni giorno in corsia”.
Con una lettera di ringraziamento scritta da Francesco, un paziente che è stato ricoverato nel reparto di Medicina interna “Murri” coordinato dal professore Palmieri. “In nove giorni mi è stata restituita la vita e la speranza in questo reparto il cui direttore possiede una tale semplicità e umiltà da lasciarmi sbalordito. I primi giorni non sono stati facili, ma mi sono trovato circondato da infermieri e medici che, con molta pazienza, hanno cercato di arrecare meno dolore possibile, sorridendo, rassicurando i pazienti”.
“Ho constatato in prima persona l’enorme sforzo e pressione a cui sono sottoposti i medici e personale in servizio che, nonostante le mille problematiche da emergenze quotidiane, sembrano non avvertire stanchezza, paura, sempre attivi e pronti a soddisfare ogni bisogno del paziente, senza mostrare un segno di disappunto. Ma, quando ci si parla un po’, tra una flebo finita e un’altra da iniziare, ci si accorge di avere davanti padri di famiglia, madri, ragazze e ragazzi giovanissimi, ci si ritrova davanti a esseri umani in grado di nascondere ogni preoccupazione, pensiero negativo e tutto ciò che potrebbe nuocere al paziente”.
“Ho deciso di scrivere questa lettera per mettere in evidenza l’enorme lavoro che svolgono quotidianamente questi eroi, lavoro che molte volte passa inosservato e risulta scontato. Durante la mia degenza ho visto anziani assistiti con amore: dal cambio quotidiano all’assistenza nei pasti, persone spaventate, infermieri che si impegnano nel far pervenire un cambio o qualsiasi cosa di necessità al paziente, medici lavorare senza mai perdere calma e professionalità. Esprimo la mia gratitudine a voi eroi, uomini e donne, che affrontate quotidianamente questa guerra impari, proteggendoci, mettendo in gioco la vostra vita per noi”.