“L’Università di Bari mostra un totale disinteresse, mostra di aver letteralmente sprecato le oltre 5.000 dosi di vaccini somministrate, per rimanere in Dad”. E’ lo sfogo dello studente barese Stefano Minervini, 20 anni. Al centro della lettera diretta al rettore Stefano Bronzini c’è la sospensione dei tirocini di ogni tipo e tutte le altre attività in presenza almeno fino al 31 maggio. Quasi due mesi di stop alle attività pratiche.
“Io non discuto sulla necessità di adottare misure di contenimento della pandemia, evidentemente necessarie. Ma che l’Università si assuma la responsabilità di bloccare ogni attività così a lungo, quando nessun documento nazionale o regionale prevede provvedimenti oltre il 30 Aprile, francamente mi sembra assurdo”.
“Saranno autorizzati solo i tirocini per gli studenti di medicina. È notevole il lavoro che coloro che lavorano nel mondo della sanità stanno compiendo in questi mesi, ed è sicuramente importantissimo. Ma non posso esimermi dal notare che i medici non sono l’unica categoria professionale di cui un Paese al collasso, come l’Italia, ha bisogno”.
“In questi mesi non sono state diminuite le tasse universitarie, a fronte di un servizio chiaramente deficitario; in alcuni dipartimenti si è deliberatamente scelto di non riprendere le attività in modalità mista quando previsto; decine di biblioteche e archivi sono stati e sono tuttora chiusi con le scuse più disparate; e ora anche i tirocini curricolari sono sospesi per altri due mesi. Personalmente non metto piede nel mio dipartimento da oltre un anno, non per causa mia”, conclude Stefano Minervini.