In una lettera inviata al presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ed agli assessorati regionali alla Salute ed al Welfare, oltre 40 associazioni hanno espresso la loro preoccupazione per alcune importanti criticità emerse nell’ambito dell’applicazione del Piano vaccinale anti Covid.
Le problematiche segnalate limitano, secondo le associazioni firmatarie, l’effettiva capacità di vaccinazione delle persone presenti sul territorio regionale da parte delle amministrazioni competenti: la prenotazione del vaccino, nella forma telematica, è oggi preclusa alle persone straniere prive di codice fiscale o numero di tessera sanitaria; eguali difficoltà hanno incontrato coloro che, pur avendo almeno 80 anni ma essendo privi di regolare titolo di soggiorno in Italia, hanno provato a rivolgersi alle farmacie ovvero al CUP; la mancata predisposizione ed approvazione del nuovo Piano triennale sull’Immigrazione può incidere anche su tali questioni.
La richiesta delle associazioni riguarda le modalità di inclusione nel Piano Vaccinale regionale in fase T2, tra i soggetti socialmente fragili, delle persone che vivono in insediamenti informali anche urbani, dei senza dimora compresa la popolazione migrante, dei richiedenti asilo, rifugiati e apolidi a prescindere dal proprio status giuridico e delle persone presenti all’interno delle strutture collettive, emergenziali o particolarmente affollate, compreso i centri di accoglienza e trattenimento.
Oltre a stabilire la procedura che consenta la vaccinazione a chi si trova sul territorio regionale pur non avendo documenti quale tessera sanitaria, documento di identità o codice fiscale prevedendo una “flessibilità” amministrativa, così come indicata dall’AI- FA, eventualmente anche mediata da enti locali e/o da organizzazioni dell’associazionismo e del terzo settore.
La lettera inviata al presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, agli assessorati alla Sanità, al Welfare e alla Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Anti- mafia sociale.