Aosta 407, Taranto 351, Prato 310, Bari 297. Sono i primi quattro posti della classifica italiana sull’incidenza nelle provincie in zona rossa, come mostra lo schema stilato da Gimbe sui dati quotidiani del Ministero della Salute (immagine in basso). L’incidenza riguarda il numero di contagi ogni 100mila abitanti e consente di monitorare uniformemente il grado di diffusione della pandemia: la soglia limite voluta dal governo Draghi è 250, ma entrambe le province pugliesi sono oltre dall’inizio della terza ondata.
Nel dettaglio, nell’area metropolitana di Bari il trend dell’incidenza è in costante calo. Dal picco dello scorso 24 marzo (410), in oltre due settimane il parametro è sceso a 297 (-113). Il bollettino cittadino, aggiornato al 6 aprile, mostra un leggero aumento degli isolati che restano però sotto quota 6mila (5.643), di cui positivi 4.275. In città le famiglie con almeno un componente in quarantena sono 10.225.
L’incidenza massima per consentire le riaperture sarebbe a quota 50, sotto la quale è possibile effettuare il contact tracing e tenere sotto controllo la diffusione dell’epidemia. Dato evidentemente difficile da raggiungere, per questo il governo Draghi vuole valutare parametri differenti per consentire la ripresa dell’economia, puntando tutto sulla percentuale di vaccini agli over 75 in modo da mettere in sicurezza le categorie a rischio per la mortalità che supera il 95% dei decessi da Covid.