Appello del centro di servizi al Volontariato San Nicola ad inserire i volontari tra le categorie da vaccinare. “E’ un argomento che stiamo portando avanti da un po’ di tempo – dichiara Rosa Franco, presidente del Centro di Servizio al Volontariato San Nicola – perché in questo momento di pandemia, in cui l’apporto dei volontari è fondamentale, non informarli e non consentire che rientrino tra le categorie di cittadini che possono essere immediatamente vaccinati, costituisce un grave problema per tutta la comunità”.
“Ci sono tantissimi volontari – continua – che da un anno a questa parte stanno offrendo gratuitamente la loro opera in vari contesti, dalla sanità al sociale spicciolo, che può essere quello di consegnare la spesa presso le abitazioni di coloro che hanno difficoltà ad uscire oppure di intrattenere alcune fasce di cittadini, come ad esempio i disabili. Noi siamo stati sollecitati da tantissime associazioni a intervenire presso le nostre istituzioni perché la somministrazione dei vaccini ai volontari sia inserita nel cronoprogramma della regione. Richiamo l’attenzione su due problemi che oggi stanno particolarmente a cuore a tutti quanti, che sono la salute e l’economia: i volontari rientrano in entrambi le categorie, perchè non dobbiamo mai dimenticare che da sempre – soprattutto nei periodi di crisi, e questo lo è certamente – il Pil del nostro Stato è tenuto un po’ più basso grazie anche alla loro opera gratuita”.
“Riconoscere il lavoro che svolgono e non metterli nelle reali condizioni di poter intervenire a favore dei più deboli, con più libertà e maggiore sicurezza, diventa un riconoscimento solo a metà. Per cui colgo – connclude – l’occasione per sollecitare non solo la Regione ma anche le Asl affinchè sia data questa opportunità anche ai volontari. Non dimentichiamo che molti centri diurni oggi sono chiusi: tutte le attività si svolgono grazie al lavoro gratuito e solidale di tantissime persone e non somministrare tempestivamente il vaccino a coloro che si spendono per gli altri significa continuare a tenere isolati i disabili, creando in loro un danno ancora maggiore di quello che questa pandemia ha già provocato. Molte volte parliamo degli studenti – conclude il presidente Franco – ed è vero: per loro questa emergenza risulta essere un impoverimento anche da un punto di vista relazionale. Ma questo discorso riguarda anche, e soprattutto, i disabili”.