Malfunzionamento del dispositivo per l’ossigenoterapia: è questa la pista più accreditata dagli inquirenti che sanno indagando sulla morte di un 60enne di Modugno. Solo l’esito dell’autopsia, già disposta, potrà dare accertare se a causare il decesso sia stato un malfunzionamento dell’apparecchio, sul quale sono in corso verifiche tecniche.
L’inchiesta, aperta dalla Procura d Bari, parte dal ritrovamento del corpo dell’uomo all’interno della sua abitazione.Nel registro degli indagati, accusati di omicidio colposo, i nomi del titolare della ditta di Monza produttrice del dispositivo; quello del titolare del distributore pugliese del macchinario e quello del vettore, cioè colui che materialmente ha consegnato il dispositivo e con il quale la famiglia era in contatto.
A quando si apprende, l’uomo era stato dimesso da circa una settimana dalla clinica Mater Dei di Bari con prescrizione di ossigenoterapia domiciliare per problemi respiratori.
Dopo qualche giorno il macchinario avrebbe iniziato a segnalare una anomalia, con una spia rossa che si accendeva a intermittenza.
La moglie del paziente ha chiamato la persona che glielo aveva consegnato la quale l’avrebbe rassicurata. Ad un certo punto, però, il marito si sarebbe accasciato e all’arrivo del 118 era già morto.