A Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, in carcere da un anno nel suo Paese d’origine a causa della sua attività in favore dei diritti umani, è stata conferita all’unanimità la cittadinanza onoraria da parte del Consiglio comunale di Molfetta. Ad annunciarlo è lo stesso primo cittadino della Comune in provincia di Bari, Tommaso Minervini: “La storia di Patrick – spiega il sindaco – colpisce per la sua profonda ingiustizia. Un ragazzo dal volto gioioso, splendente, che paga il prezzo delle idee. Il pensiero di un innocente obbligato alla detenzione, in un paese in cui i diritti delle persone non hanno valore, mi fa paura e mi porta indietro alla mia storia”.
Minervini, per l’occasine, ha ricordato la sua lunga esperienza come educatore nelle carceri: “Conosco bene gli sguardi degli ultimi, di quelli che per la società non contano nulla. Sono sguardi gravi, di chi lotta per conquistarsi una nuova possibilità e coltiva ancora la speranza, di chi, invece, è convinto che quella sia l’unica vita possibile, di chi purtroppo ha lo sguardo ormai spento. Il carcere è duro, è durissimo – racconta – E lo è stato anche per chi come me l’ha vissuto trascorrendo 10 ore al giorno, alla ricerca costante di trovare delle ragioni per riabilitare gli altri”.
“A Patrick – prosegue, ancora, il primo cittadino di Molfetta – vorrei dire che mi è capitato di incrociare lo sguardo innocente di un ragazzo obbligato alla detenzione. È uno sguardo che conosco ed avverto il fremito dell’ingiustizia che stai subendo. Vorrei dirti, anche, che sento la forza delle tue idee, che tutta la città di Molfetta riesce ad ascoltare la tua voce. Caro Patrick, il carcere è duro ma la tua voce è indistruttibile. Preziosa. E noi oggi urliamo per la tua liberazione, pronti ad accoglierti in una giornata di festa”, conclude il sindaco.