È previsto per le prossime ore l’arrivo, in Italia, di un milione di dosi del vaccino Pfizer. Un approvvigionamento grazie al quale il governo è pronto a supportare le regioni che si trovano maggiormente in difficoltà nell’organizzazione della campagna vaccinale e che procedono accumulando ritardi soprattutto nella somministrazione alla fascia più debole degli over80.
L’arrivo delle nuove dosi rappresenta per il paese una boccata d’ossigeno importante, considerando che si tratta del vaccino destinato ai soggetti più fragili, per cui anche l’Istituto superiore di Sanità ha dimostrato come una rapida campagna di somministrazioni comporti il calo dell’incidenza e, addirittura, dei decessi. Con le dosi di Pfizer in arrivo nelle prossime ore, le 336.600 di Moderna già consegnate e le 279mila di Astrazeneca previste per la settimana, si arriverà a quasi 11,2 milioni. A queste dovrebbero aggiungersi, in consegna la prossima settimana, un altro milione di Pfizer, circa 500mila di Moderna e probabilmente altre 300mila del vaccino anglo svedese, per un totale di 13 milioni.
Si tratta di numeri che manifestano una riduzione di circa 2,6 milioni di dosi in meno rispetto alla prima pianificazione di consegna, a causa per lo più del ritardo dovuto ad AstraZeneca. Anche di questo sarà discusso nel corso dell’ennesimo incontro di lavoro a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Mario Draghi, il commissario per l’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Sul tavolo di discussione anche il coordinamento delle regioni, della quale il premier ha parlato anche con il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini. Come primo step, il governo ha attivato il volontariato di protezione civile: le regioni che ne faranno richiesta, potranno infatti utilizzare i volontari come rinforzo per le campagne vaccinali sul territorio.