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Turismo in Puglia, con il Covid il 43% degli occupati a rischio: “Numeri in aumento, servono aiuti”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Lun, 22 Marzo 2021 - 07:30
L'arma e gli indumenti utilizzati per la rapina

“Il 43% degli occupati del settore del turismo organizzato è a rischio, ma i numeri sono in aumento”. A dichiararlo è Maurizio Federighi, presidente provinciale e delegato regionale Confesercenti Assoviaggi, fortemente preoccupato per la situazione che investe il settore dopo un anno di emergenza sanitaria. Stando ai dati di un’inchiesta effettuata da Assoviaggi e Confesercenti, presentata alla commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati (nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto n. 22 del 2021), i numeri relativi alla regione Puglia non sono distanti da quelli nazionali.

Di fatto, le agenzie di viaggio, in un anno di pandemia, hanno perso dal 76 al 90%.  Alcune aree della Puglia, in particolare, vivono una situazione maggiormente drammatica. Da Foggia e provincia, fino ad arrivare nel brindisino il trend, dichiara Federighi, è negativo e, in particolare “non tende a migliorare”. Per il capoluogo pugliese invece, nonostante, sottolinea Federighi il sindaco della città Antonio Decaro, abbia dichiarato che Bari riesca a “gestire un po’ meglio la situazione” si tratta – specifica Federighi “di un’acrobazia statistica che lascia il tempo che trova, la verità è che abbiamo il 40-50% di occupati del settore a rischio”. Quello del turismo, con filiera annessa, è uno dei settori maggiormente colpito durante questa pandemia.  Ad aggravare la situazione il fatto che, con il turismo totalmente fermo da un anno, a risentirne è tutta la filiera ad esso strettamente collegata. Dalla ristorazione, agli stabilimenti balneari, ma anche guide turistiche e autisti di pullman NCC, ovvero il sistema di trasporto pubblico non di linea. Lo scenario è allarmante e vede, di fatto, almeno 10 settori connessi al settore per cui ad oggi si sono registrate le perdite più consistenti con oltre la metà dell’occupazione persa o fortemente a rischio.

Tra i settori legati al turismo spiccano i dati riguardanti il mondo della ristorazione che, con 2milioni di occupati ha previsioni di calo occupati, nel 2021, di 667mila unità. Quello della ricettività alberghiera nel 2019 aveva 416mila occupati, con un calo, causa Covid, di 150mila unità. Il mondo del turismo organizzato, dunque agenzie di viaggio e tour operator, avevano invece (nel 2019) 86.300 occupati, con una previsione di calo di 37mila unità. La somma di questi tre soli settori narrano di uno scenario che vedrà, in un solo anno, circa 900mila posti di lavoro persi in Italia. Secondo le stime effettuate da Confesercenti e Assoviaggi, con il 52,3% di quote a rischio, saranno proprio le agenzie di viaggio e i tour operator a perdere il maggior numero di occupati. In Puglia sono già tantissimi i lavoratori, ormai fermi da un anno, che non sanno più come “sopravvivere”.

“Il dato è allarmante ed è necessario intervenire subito per dare un segnale di ripresa anche psicologica agli operatori fermi in pratica da un anno – ha sottolineato Federighi – l’intera filiera è a rischio, aprire a singhiozzo costa troppo, in molti fanno fatica a sopravvivere. In Puglia c’è stato il pienone a luglio e agosto, ma si è trattato soprattutto di cittadini pugliesi, villaggi turistici e B&B hanno assorbito meglio il colpo, ma non basta. Il rischio è che il 2021 sia un duplicazione della situazione già vissuta”.

Adesso, l’ostacolo più grande, spiega Federighi, è rappresentato dal cambio di governo. I passaggi burocratici per trasferire le competenze al nuovo Ministero in seguito alla caduta del governo Conte potrebbero causare moltissimi danni ai cittadini che aspettano da mesi soluzioni concrete. “Abbiamo chiesto immediatamente di attivare i passaggi burocratici, il passaggio di consegne non è indolore. Non possiamo aspettare. Ci sono circa 300milioni avanzati dal precedente governo riservati al turismo e vorremmo che fossero messi al più presto a disposizione per aiutare i lavoratori in difficoltà. Per quanto riguarda la Puglia va sicuramente spezzata una lancia a favore della regione che è stata l’unica a dare un grande contributo a fondo perduto per il settore turismo – ha specificato. Assoviaggi e Confesercenti, oltre a chiedere che non vegano perse le risorse residue, che va specificato, sarebbero almeno di 239milioni (presenti nel fondo), chiedono interventi immediati per far arrivare i pagamenti dei contributi già assegnati e nuove risorse alle imprese del settore che, nonostante sia fermo e di fatto, privo di sostentamento, deve ancora far fronte alle spese.

“Sono dell’idea che piangersi addosso non serva, ora abbiamo bisogno di fiducia per ripartire, soprattutto c’è bisogno di non perdere la speranza – ha commentato ancora Federighi – la Puglia ha ottime risorse per rilanciare il settore, magari puntando su iniziative green. Abbiamo molte cose belle da valorizzare. Nonostante ci sia questo momento di stasi e il settore sia fermo ci sono moltissime persone che vengono a chiederci informazioni per nuove mete, siamo tempestati di notizie negative, ma la voglia di ripartire c’è. Ho fiducia nel futuro prossimo e mi auguro che con il vaccino si possa tornare a vivere fuori dalle mura di casa, rilanciando un settore che, senza un sostegno e una ripartenza, rischia di mettere sul lastrico molti cittadini” – ha concluso.

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