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Covid a Bari, tempi lunghi e disagi per le famiglie “divise” per i tamponi

Pubblicato da: redazione | Lun, 22 Marzo 2021 - 11:30

Con la terza ondata ormai in atto sono aumentati i numeri di tamponi che vengono eseguiti quotidianamente dalla Asl su Bari, nei diversi punti dislocati sia in città sia in provincia. Per fare un esempio, alla Fiera del Levante, vengono eseguiti in media 300 tamponi ogni giorno. Ovviamente questo sta comportando notevoli disagi nella programmazione e nell’organizzazione degli esami. E le proteste sono diverse.

Non solo per i tempi che si stanno sempre più allungando (ad esempio c’è chi si trova ad aspettare fino a 15 giorni per l’esecuzione del secondo tampone) ma anche per la pianificazione dei tamponi. Spieghiamo meglio. In una famiglia con bambini, le richieste per eseguire gli esami vengono effettuate dal medico di famiglia per gli adulti e dal pediatra per i bambini. Questo comporta in molti casi la prenotazione dei tamponi in giorni diversi. In alcuni casi è capitato lo stesso giorno ma per esempio i genitori al Di Venere e i bambini a Triggiano. E a nulla sono valse le proteste delle famiglie. Anche chi ha chiesto di poter riunire la famiglia in un solo posto, la risposta è sempre stata la stessa: “Non è possibile”. Manca quindi un coordinamento.

Proprio ieri in una nota i sindacati medici di Cgil, Smi, Snami e Confintesa, avevano denunciato i disservizi legati al contact tracing.  “I medici di medicina generale stanno ricevendo numerose segnalazioni di errore agenda per diverse motivazioni che inficiano la prenotazione stessa e costringono i medici a dover riprogrammare le prenotazioni stesse. Si fa inoltre rilevare che anche quando la prenotazione viene confermata, la data attribuita dal Servizio può essere finanche 8-9 giorni oltre quella richiesta dal medico”, si legge nella nota.

“Tali disservizi – scrivono i medici – determinano pesanti ricadute, prolungando i tempi di quarantena/isolamento per il cittadino, che spesso non può riprendere la sua attività lavorativa individuale o dipendente, e moltiplicando il lavoro del medico che per di più si vede costretto a dover prolungare ingiustificatamente i certificati di malattia lnps”. Secondo i medici, “le cause di errore sembrerebbero addebitabili in parte a problemi informatici legati alla piattaforma ma soprattutto all’indisponibilità di spazi nelle agende per l’insufficiente numero di tamponi eseguiti nelle diverse sedi preposte”. “Si chiede che dette criticità siano urgentemente risolte”.

Altro problema è quello delle vaccinazioni domiciliari per gli over 80 allettati. Da oggi la Regione ha comunicato che cominceranno: saranno i medici di famiglia a contattare gli assistiti. Nel frattempo riportiamo l’ennesima segnalazione di attesa in casa da parte di over 80enni.  “Ho mia madre di 85 anni con invalidità al 100% che è diventata anche oncologica negli ultimi mesi – ci racconta il figlio –  Dopo aver prenotato la vaccinazione domiciliare  a metà febbraio in farmacia, sono spariti tutti. Nessuno si presenta il 18 marzo a casa, a Triggiano, nessuno avvisa, non esiste nessun numero di telefono a cui chiedere semmai e non esiste alcun interlocutore attivo da nessuna parte e se mi sono permesso di chiedere in giro, tra farmacia (per altro gentilissimi), medico di famiglia (altrettanto gentile) ed ospedale, ho trovato solo un “non si sa”, “aspettiamo”, “vedremo nei prossimi giorni”….
Insomma un disastro ed una vergogna. Vedo solo tanta propaganda mediatica tra i numeri dichiarato in TV, con Emiliano e Lopalco sulla sanità locale e territoriale che ad oggi è solo fatta di tentativi improvvisati giorno per giorno dal mezzo dirigente di turno, a volte manco dirigente, semmai in servizio. Come si fa? Già devo pregare ogni giorno  qualche Santo che rimetta in forma mia madre ma dover pregare anche per questo 4 burocrati mi sembra troppo”, conclude il figlio.

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