“Le risorse assegnate alle imprese dal DL Sostegni sono assolutamente insufficienti”. A parlare, tramite un comunicato ufficiale, è Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia che, all’indomani dell’approvazione del nuovo decreto e della sua presentazione da parte del premier Draghi, lamenta l’insufficienza delle misure per il sostegno della categoria. “Se si considerano i contributi a fondo perduto erogati lo scorso anno, si copre meno del 7% del fatturato perso dalle attività economiche nel solo 2020 – spiega Campobasso – Ciò che è stato previsto non arriverà prima di fine aprile e nulla è stato annunciato per il primo trimestre del 2021. L’esiguità delle risorse messe a disposizione è inaccettabile”.
Il presidente regionale di Confesercenti precisa il suo punto di vista con un esempio: “Prendiamo un’impresa di medie dimensioni che nel 2019 ha fatturato 100mila euro e ne ha persi 80mila nel 2020, riceverà circa 7mila euro. E se per caso non avesse ricevuto le prime tranche perché esclusa dal codice Ateco, riceverebbe in tutto appena 4mila euro pari al 5% delle perdite”. Ipotesi che esprime la delusione della categoria, che si riversa anche nei confronti del sistema dell’autocertificazione che, secondo lo stesso Benny Campobasso, “dimostra quanto siamo ancora lontani dal poter utilizzare con efficacia le banche dati di cui disponiamo, nonostante siamo in piena rivoluzione informatica. Il recupero delle risorse derivanti dal cashback e lotteria dello scontrino (4,7 miliardi in due anni), dal bonus vacanze (un flop, con 2 miliardi non spesi) e dagli altri bonus che non hanno avuto successo, come quello per pc e tablet – prosegue – potrebbero dare ossigeno soprattutto alle imprese di minore dimensioni con una manovra di scostamento di bilancio”.
Di contro, una buona notizia, secondo la categoria, è data dall’inclusione delle attività nate nel 2019 e 2020 e la scomparsa dei codici Ateco utilizzati come criterio per l’erogazione di contributi a fondo perduto, ora assegnati a tutte le imprese che abbiano perso almeno il 30% del fatturato. “L’allargamento della platea dei beneficiari assottiglia ulteriormente la fetta di torta rendendo la dotazione del decreto molto esigua – spiega il presidente Campobasso – quando è scoppiata la pandemia un anno fa non eravamo preparati. I ritardi dovuti alla burocrazia ci hanno danneggiati, ma erano comprensibili. Oggi, aggiungere altri errori a quelli esistenti, un anno dopo, è inaccettabile. Si sta sottovalutando l’esasperazione e la sofferenza delle imprese – prosegue nella sua nota ufficiale – a cominciare dai pubblici esercizi e dalla moda, che sono il motore della nostra economia e, per il bene futuro del nostro Paese, dobbiamo averle vive, integre, sane. Queste imprese, insieme a tutto il comparto del turismo, devono arrivare pronte alla stagione estiva se non vogliamo perdere tutto il lavoro svolto negli ultimi anni in Puglia. Infatti altri Paesi, più avanti di noi nella campagna vaccinale, hanno già avviato campagne promozionali per sottrarci quote considerevoli di mercato turistico. Non possiamo permettercelo”, conclude il presidente di Confesercenti Puglia.