“Venti marzo 2021. Ricordate questa data, perché oggi mio suocero è morto di covid nella zona rossa del Policlinico di Bari dopo aver contratto il virus venti giorni fa, durante un altro ricovero. Un anziano paziente fragilissimo, con tumori, che ai primi di marzo non era stato ancora vaccinato. Che è entrato in ospedale per curarsi e invece è morto di covid, dopo essere stato per un anno intero recluso in casa, da cittadino ligio alle regole. È morto di covid perché non è stato vaccinato in tempo, perché ancora oggi non avete deciso dove, come e quando saranno vaccinate queste persone”. A denunciarlo su facebook Maria Grazia Rongo, giornalista, che da settimane si batte affinché i soggetti fragili vengani vaccinati subito in Puglia.
“Ricordate questa data – scrive – perché è la data in cui muore un uomo che ha lavorato da quando aveva 10 anni, che ha sempre pagato le tasse, che ha compiuto sino all’ultimo i suoi doveri di cittadino e non ha mai fatto mancare nulla alla sua famiglia. Che ora è morto, solo come un cane, senza che Il figlio, attaccato a un infusore di chemio, abbia potuto fargli una carezza. E pregate che non succeda niente a lui, non ancora vaccinato, mentre continuiamo a vedere pubblicate foto trionfanti di persone sorridenti e in piena salute. Loro il vaccino l’hanno fatto. Ricordate questa data, come la ricorderemo noi, per sempre. Sapete come ci hanno avvisato? Mio marito ha ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto nella quale gli hanno detto: “lei è un parente di Tizio e Caio?” “SÌ sono il figlio”, “E non sa che suo padre sta qui morto all’obitorio e dovete prendere i suoi effetti personali?”. Nessuno dovrebbe sentirsi dire così che è morto suo padre, poche ore dopo la festa che non ha potuto celebrare. Nessuno, neanche voi”.