Per la seconda volta in sei mesi ad una 47enne della provincia di Bari è stato rimandato un intervento di rimozione di una cisti ovarica, a causa dell’emergenza Covid. Questa volta, all’indomani della circolare della Regione Puglia che ha disposto la sospensione dei ricoveri non urgenti fino al 6 aprile.
Ieri mattina la 47enne ha scoperto che l’operazione sarebbe saltata quando era già in ospedale: dopo aver avuto un letto e una stanza per il ricovero, il medico le ha detto di tornare a casa. La signora, che abita in una città a circa 40 chilometri dall’ospedale dove era stato programmato l’intervento, si sarebbe dovuta operare nell’ottobre scorso. L’intervento allora saltò per lavori nella sala operatoria e non fu più programmato perché scoppiò la seconda ondata Covid. Un mese fa le è stata comunicata la nuova data del 18 marzo. Ieri la donna è andata in ospedale per il pre-ricovero, sottoponendosi a tampone, prelievo, elettrocardiogramma, visita cardiologica ed ecografia. Oggi, alle 10, è tornata in ospedale per il ricovero in vista dell’intervento fissato per domani. «Stamattina ho sentito al telegiornale del blocco dei ricoveri – racconta la donna – ma ho pensato che in caso di sospensione anche del mio, mi avrebbero avvisata di non andare».
Quindi si è recata in ospedale. Lì le infermiere le hanno dato una bottiglia contenente una soluzione da bere 24 ore prima dell’operazione, le hanno misurato la pressione e le hanno assegnato una stanza e un letto per il ricovero, facendola attendere momentaneamente in un’altra stanza. «Avevo già iniziato a bere quando, dopo una mezz’oretta, è venuto il medico – racconta ancora – avvisandomi che era appena arrivata la comunicazione dalla Regione sulla sospensione dei ricoveri e che sarei dovuta tornare a casa. Mi hanno assicurato che sarà loro priorità richiamarmi appena possibile, ma chissà quando».