C’è una categoria considerata prioritaria che non sta ricevendo ancora i vaccini. Sono gli anziani allettati, tutti coloro che non possono appunto muoversi da casa per particolari condizioni di salute e che sono in attesa di vaccini a domicilio, per i quali non c’è ancora una data. I parenti sono stanchi di rincorrere cup, numeri verdi e di ricevere sempre le stesse risposte: i vaccini a domicilio non ci sono ancora. Forse ad aprile.
“Richiesta di vaccinazione a domicilio per nostra madre anziana – racconta una parente – Rispettosamente aspettiamo. Ad oggi nessuna risposta. Dopo aver atteso giorni e giorni stamane richiamiamo. Dopo aver fatto squillare a più non posso finalmente rispondono. Sollecitiamo la vaccinazione per nostra madre. Cade la linea. Richiamiamo nuovamente. Rispondono di nuovo. Alla nostra richiesta ci dicono: non ci sono più vaccini. Nessuna domiciliare. Hanno suggerito di richiamare il primo aprile. Forse dovrebbero aprirsi delle possibilità. Dunque, a 94 anni, ancora nessun vaccino e nessuna data. Roba da Procura della Repubblica”.
“Vergogna”, urlano i parenti. Perché di storie come questa ce ne sono davvero tante. “Mia madre allettata – ancora un’altra testimonianza – siamo completamente abbandonati. Nessuno sa nulla, nessuno ci dice nulla”. “Mia madre ha 101 anni ed avevamo prenotato il vaccino domiciliare per il 10 marzo; naturalmente nessuno ha telefonato o è venuto, nessuna spiegazione”.
Alla fine molti stanno optando per spostare gli anziani, lì dove possibile, e portarli direttamente nei centri di vaccinazione. Centri che certe volte sono a decine di chilometri di distanza: quindi gli anziani non solo devono uscire di casa in condizioni di salute precarie, ma devono anche affrontare un viaggio medio lungo in auto perché i centri di vaccinazione ad esempio a Bari sono pieni. Assurdità su assurdità, per categorie – ribadiamo – considerate prioritarie.