Questa mattina il sindaco di Bari Antonio Decaro ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, rappresentandogli le preoccupazioni per il disagio, ultra ventennale, di un’intera comunità per la funzione della giustizia che, nel distretto barese, viene esercitata in spazi inidonei e indegni di rappresentare la qualità del lavoro di chi vi opera.
“Nelle scorse settimane ho informato il Presidente della Repubblica delle condizioni in cui versa l’organizzazione della giustizia in questo distretto – scrive Decaro -. Il percorso avviato il 16 dicembre del 2014, quando l’allora Commissione di Manutenzione deliberò all’unanimità il parere favorevole alla realizzazione del Polo della Giustizia della città di Bari sull’area di due caserme in disuso, pur avendo registrato alcuni passi in avanti (come la sottoscrizione del Protocollo di intesa il 30 luglio dello scorso anno), ad oggi non sortisce ancora gli effetti concreti e operativi auspicati da tutti gli attori istituzionali interessati. Anzi, il termine indicato dall’Agenzia del Demanio in ordine ai tempi di realizzazione e consegna del solo primo lotto per aprile 2028 sembra più una chimera che un segnale di attenzione per un territorio e una comunità che, francamente, meriterebbero una diversa considerazione. In questa situazione è doveroso per un sindaco invocare l’intervento diretto del Presidente del Consiglio – continua Decaro – per richiamare la dovuta attenzione ad un territorio che, anche grazie all’impegno della magistratura nelle azioni di contrasto alla criminalità, vuole continuare a progredire e crescere sul piano economico e sociale. E in questo percorso di crescita sociale, sono convinto che la funzione giudiziaria meriti una sede di lavoro che rappresenti un simbolo di legalità all’altezza dell’attività svolta dalla magistratura, dall’avvocatura e dai tanti operatori. Signor Presidente – si legge nella parte conclusiva della nota -, mi rimetto alle Sue valutazioni e alle Sue determinazioni, anche in considerazione delle mie precedenti istanze rivolte al Governo, rimaste inascoltate, di procedere celermente, finanche mediante la nomina di un Commissario”.