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Ambiente, in Puglia diminuisce la siccità: -8 giorni senza pioggia nel 2020

Pubblicato da: redazione | Sab, 13 Marzo 2021 - 08:15

Diminuisce la siccità in Puglia. E’ quanto emerge dal report “Bes 2020”  pubblicato da Istat. Una buona notizia che arriva dopo anni in cui sono stati diversi i disagi causati dalla siccità in regione. Si tratta, di fatto, di una problematica che investe da anni la regione. Proprio l’anno scorso, precisamente a febbraio Coldiretti aveva lanciato un’allarme attribuendo le cause all’inverno mite con temperature di oltre 1,6 gradi superiori alla media e le scarse piogge. L’emergenza, in particolare, riguarda anche gli invasi che secondo Coldiretti “si stanno progressivamente svuotando”. Il dato di Istat però fa ben sperare.

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In generale, stando ai dati, negli ultimi due anni, i giorni consecutivi senza pioggia sono risultati superiori alla mediana climatologica. Nel 2020 il fenomeno è stato meno accentuato rispetto al 2019.  Nel Mezzogiorno, il fenomeno è inferiore alla media climatica di riferimento. Le differenze però sono dettate dalle variabilità territoriali. In Puglia, dal 2019 al 2020, l’indice si è ridotto di 8 giorni. Si tratta di un dato positivo che riguarda il Mezzogiorno e il Centro. Diverso è per le regioni nel Nord-Est e in alcune aree interne peninsulari, in cui i valori dell’indice risulta aumentato nel 2020, con variazioni fino +6 giorni per il Friuli Venezia Giulia. Nel Mezzogiorno e nel Centro Italia invece, per il decennio 2011-2020, l’andamento risulta ciclico, con scarti massimi positivi per entrambe le zone che vedono, rispettivamente, nel 2012 +16 giorni  nel Mezzogiorno e nel 2016 +13 giorni per il Centro Italia. A questi dati vanno aggiunti  quelli che riguardano la presenza di precipitazioni estreme. Nonostante in Puglia si siano verificati eventi climatici avversi, il Mezzogiorno risalta per l’assenza di variazioni dell’indice riguardante la forte variabilità delle precipitazioni.  Nel 2020, in particolare, circa la metà delle regioni hanno avuto variazioni dell’indice state positive. Diverso per il Piemonte e per la Liguria. Nelle restanti regioni invece, il valore dell’indice coincide con la mediana climatica.

All’interno del report sono emersi inoltre anche dati riguardanti il grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti del tema ambientale. Si tratta, di fatto, di un argomento sempre più discusso, a prova di ciò il fatto che di anno in anno, cresce la preoccupazione per i cambiamenti climatici e l’effetto serra. Secondo il report però ad essere interessati al tema sono soprattutto i giovani. Entrando più nel merito, in Puglia, l’indice di gradimento dei cittadini nei confronti dell’ambiente è basso. Mentre al Nord e al Centro si dichiarano soddisfatti più del 72% degli intervistati, nel Mezzogiorno, in cui è inclusa anche la Puglia, la quota scende al 65%. Ad essere meno soddisfatti dei pugliesi ci sono solo i campani e i siciliani.

In generale, nel 2020, le persone dai 14 anni in su che dichiarano di essere molto o abbastanza soddisfatte della situazione ambientale nella zona in cui vivono sono il 70,1%. Si tratta di un dato in leggera crescita rispetto al 2019 (+1,1 punti). Il dato nazionale negli ultimi cinque anni però non è mutato, la variabilità dipende, nella maggior parte dei casi, dal territorio di appartenenza. Di fatto, negli ultimi anni,  l’attenzione al tema ambientale è cresciuta notevolmente. Anche in questo caso, secondo i dati, documenta che, a partire dal 2015, l’attenzione al tema è cresciuta in maniera graduale in tutto il paese. Nello specifico, nel 2014 i cittadini interessati al tema erano il 58,7%. Negli ultimi due anni hanno invece superato il 70%. Nelle regioni del Nord e del Centro a partire dal 2015, la percentuale delle persone che manifestano preoccupazione risulta leggermente superiore rispetto al Mezzogiorno. Nel 2020, nel Nord, si registra il 72,2%, nel Mezzogiorno il 67,5%. Fa eccezione però il Molise, che è la regione del Sud dove si rileva il maggiore numero di persone preoccupate, in particolare, per l’effetto serra e i cambiamenti climatici (77,4%).

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