La sanità pugliese, e in particolare a Bari, è in ritardo nell’inaugurazione di due strutture fondamentali pensate in caso di terza ondata Covid. “Una quasi completa saturazione dei posti letto dedicati nelle province di Bari e Taranto”, l’allarme lanciato dal governatore della Puglia Michele Emiliano.
Oltre all’ospedale da campo in Fiera del Levante, su cui da settimane si susseguono polemiche sui costi e le lungaggini burocratiche, nel capoluogo pugliese è attesa l’apertura della struttura campale OBI – subintensiva a poca distanza dal pronto soccorso del Policlinico.
Sono trascorsi due mesi ormai dalla data di inaugurazione annunciata, prevista inizialmente entro la prima metà di gennaio. Il cantiere del prefabbricato è terminato, ma si attende l’attivazione dei 16 posti letto che dovrebbero migliorare l’accoglienza di chi giunge al Policlinico e in particolare per i pazienti con un accertato contagio o col forte sospetto da coronavirus.
Il direttore generale Giovanni Migliore ha chiesto di effettuare tutte le verifiche necessarie sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle dotazioni strumentali, sui collaudi e sulle autorizzazioni sanitarie. Quindi si dovrà aspettare, senza una data precisa. Il lavori sono iniziati lo scorso 18 dicembre.
Intanto avanza la terza ondata Covid. A Bari l’incidenza dei nuovi casi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 7 giorni ha raggiunto quota 306, peggio di Taranto 275, mentre ad esempio Lecce si attesta a 117, addirittura sotto la soglia (media) della regione. In 48 ore si registra l’incremento di 818 cittadini positivi al virus, con 4.638 isolati e in totale 3.660 casi accertati nell’ultimo rilevamento dell’8 marzo. E ancora, i baresi appartenenti a famiglie con almeno un componente in quarantena passano da 6.923 a 8.881 in soli due giorni (+1.958 nuclei familiari). In città i positivi lo scorso 22 febbraio erano 2.185, in poco più di due settimane se ne contano 1.475 in più.