“Sette anni per il solo primo polo: si tratta di un allungamento spropositato dei tempi a cui il foro barese non può sottostare”. A parlare è il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, che commenta con estrema delusione gli esiti della conferenza tenutasi questa mattina in relazione alla realizzazione del primo lotto del parco della giustizia di Bari. Una conferenza che, secondo quanto riportato dallo stesso Stefanì, si è espressa all’unanimità invocando “un commissario ad hoc e misure straordinarie per addivenire in tempi più brevi di quelli ipotizzati alla realizzazione del nuovo polo giudiziario barese.
“È inaccettabile la tempistica per la realizzazione del primo lotto del parco della giustizia di cui si è preso atto nel corso della Commissione permanente: il 2028 – prosegue il presidente dell’Ordine degli avvocati baresi, che lancia un appello al governo centrale – È giunto il momento che il tema venga posto al centro dell’agenda di governo e, per questo, la commissione permanente ha richiesto formalmente al ministero di Giustizia di inserire il Parco della giustizia di Bari tra le opere da finanziare prioritariamente con le risorse del Recovery Plan”.
Nel corso del suo intervento, Giovanni Stefanì ha ricordato come “La magistratura e l’avvocatura del foro barese, e con loro migliaia di cittadini aspettino da decenni edifici adeguati dove celebrare con dignità la giustizia. Perché rassegnarsi alla burocrazia e alle lungaggini quando in Italia abbiamo esempi di procedure straordinarie in grado di risolvere emergenze gravi come il ponte di Genova e come effettivamente è, oggi, l’edilizia giudiziaria barese? – prosegue il presidente – In quel caso lo Stato è riuscito a dare risposta a una situazione di sofferenza di quella comunità che, in due anni, si è vista restituire una grande opera infrastrutturale fondamentale, molto più complessa e difficile per la sua progettazione e realizzazione rispetto a una cittadella giudiziaria”.