Il Policlinico di Bari è tra le prime strutture sanitarie pubbliche in Italia a disporre di due nuove apparecchiature per diagnosi più veloci e interventistica senologica meno invasiva. La nuova frontiera tecnologica per l’imaging senologico, infatti, si chiama “Sistema Abus” e, con l’innovativo tavolo di biopsia mammaria 3D a paziente prona, consente un’ecografia volumetrica e tridimensionale automatica del seno e, in soli 10 minuti, una diagnosi più veloce e accurata del tumore per le donne con tessuto mammario denso.
“Stiamo utilizzando queste nuove apparecchiature da qualche settimana e con le strumentazioni tridimensionali di ultima generazione, di cui sono ormai dotati tutti i nostri ambulatori, stiamo recuperando il gap di prestazioni non erogate nel 2020 con blocco delle attività ambulatoriali non urgenti, disposto in tutte le regioni italiane a causa della pandemia da Covid19”, ha spiegato il professor Marco Moschetta, coordinatore della Breast Care Unit, che ha spiegato i vantaggi della nuova tecnologia nel corso di una diretta organizzata in occasione della Giornata internazionale della donna.
In dettaglio il sistema ecografico ABUS (in pratica una tomoecografia), si è dimostrato in grado di aiutare i medici a rilevare il 55% in più dei tumori invasivi in presenza di seno denso. Rispetto all’ecografia tradizionale, con questa metodica l’acquisizione delle immagini è meno operatore-dipendente e permette di analizzare con più alta riproducibilità le varie zone. Unitamente alla tomosintesi (mammografia 3D) il sistema è in grado di migliorare la diagnosi precoce dei tumori invasivi e può essere utilizzato come esame di secondo livello nei casi di ecografia dubbia per un più sicuro giudizio benigno/maligno delle lesioni.
E ancora, il rivoluzionario tavolo di biopsia mammaria 3D con guida tomosintesi a paziente prona rappresenta la nuova frontiera della biopsia con l’unico sistema prono con guida stereotassica e/o tomosintesi. I vantaggi sono l’eccezionale qualità di immagine grazie alla tecnologia del detettore digitale, un workflow semplificato ed intuitivo per il medico con un sistema di controllo preciso e veloce e l’accesso reale a 360° a qualsiasi tipo di lesione grazie al C-Arm integrato sia con approccio standard sia laterale dell’ago.
“L’attività di prevenzione è più importante che mai anche in questo periodo – ha ricordato il professor Moschetta – I tumori non si fermano a causa del Covid. Per questo l’attività di diagnosi e interventistica di secondo livello che svolge il Policlinico è andata avanti rispettando tutti i percorsi di sicurezza anti-covid. Nel corso del 2020 sono state prese in carico dalla nostra Breast Care Unit, 372 pazienti con tumore della mammella, rispetto ai 360 trattati nel 2019”. Al Policlinico di Bari sono state finora recuperate l’85% delle prestazioni ambulatoriali programmabili non urgenti precedentemente sospese, eseguendo nel 2020 presso l’unità operativa di Senologia 35.000 prestazioni di diagnostica ed interventistica (46.000 nel 2019). “Le prestazioni non erogate rispetto all’anno precedente siamo impegnati a sanarle entro la fine di aprile, anche grazie alla maggiore velocità e precisione dei nuovi dispositivi tecnologici”, ha concluso il professor Moschetta.
Il potenziamento della dotazione tecnologica è stato possibile grazie a un progetto presentato e aggiudicato al Policlinico di Bari attraverso un bando di finanziamento europeo FESR finalizzato al potenziamento dell’attività senologica ambulatoriale.