Il livello di contagio ad Acquaviva delle Fonti (Bari) «è quasi quattro volte superiore a quello della media regionale. Per la precisione lo scarto è del 379% in più». Lo scrive su facebook il sindaco Davide Carlucci, spiegando che «la percentuale di tamponi positivi è passata dall’8,8% (settimana 8-14 febbraio) al 14,9% (settimana 22-28 febbraio). Nello stesso periodo i nuovi casi settimanali sono passati da 48 a 123 e la percentuale di sintomatici è salita dal 27 al 45%». Sulla base di questi dati, Carlucci annuncia «ulteriori misure restrittive per scoraggiare la socialità ed evitare assembramenti in piazza e davanti ai bar», dopo aver già chiuso alcuni uffici comunali a causa di alcuni casi di positività tra i dipendenti.
«Il rischio che Acquaviva diventi zona arancione o addirittura rossa è molto concreto – dice il sindaco – . Ci appelliamo pertanto al senso di responsabilità di tutti: dobbiamo evitare che la situazione degeneri, con gravi conseguenze sia dal punto di vista sanitario che economico». L’aumento dei contagi, soprattutto tra bambini e ragazzi, non riguarda solo Acquaviva e sono diversi i sindaci dell’area metropolitana che in queste ore stanno lanciando l’allarme e firmando ordinanza restrittive.
A Santeramo in Colle in pochi giorni si è registrato un aumento del 30% dei contagi per i cittadini tra i 6 e i 20 anni di età. A Grumo Appula i positivi sono raddoppiati in 8 giorni. A Casamassima il sindaco Giuseppe Nitti, come già aveva fatto quello di Conversano con un’ordinanza simile, ha disposto fino al 13 marzo il divieto per gli under 16 di circolare dopo le 17 e la chiusura di parchi, piazze e giardini, oltre a limitare gli orari di apertura delle attività commerciali alle 20. A Gioia del Colle, per sette casi di positività tra il personale comunale per due giorni gli uffici resteranno chiusi al pubblico. Stessa cosa a Valenzano dopo nove dipendenti risultati positivi tra polizia municipale, personale e amministratori. ANSA