“Ci sono 833 milioni di euro da spendere in sanità e non si riesce a sapere quando saranno pronte tutte le carte per farlo”. A dichiararlo il presidente della commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati (Pd), al termine dell’audizione del direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, in merito ai 563 milioni di euro da spendere sulle vecchie delibere Cipe 97/98 del 2008 e sui 270 milioni della delibera Cipe 51 del 2019. “La Regione attende il ministero e critica le sue regole, il ministero attende la Regione e lamenta i suoi ritardi. E al centro ci siamo noi e le necessità di modernizzazione delle strutture e tecnologie sanitarie, diventate un’emergenza in tempi Covid. Serve una presa di coscienza regionale e un immediato confronto con il Ministero, su cui ho già allertato qualche parlamentare” – ha sottolineato Amati.
Stando a quanto dichiarato da Montanaro oggi, dalle delibere Cipe 97 e 98 del 2018 ci sono a disposizione 563 milioni. Di questi, 318 milioni sono stati impegnati con un accordo stralcio del settembre 2020, che a dire della Regione potranno essere spesi solo a seguito dell’adozione di un decreto ministeriale di ammissione formale. Per ottenere l’adozione del decreto di ammissione formale però, serve la presentazione dei progetti esecutivi. La mancata definizione dell’accordo stralcio per 318 milioni, infine, secondo Montanaro, inibisce la programmazione dei 245 milioni residui. A questo vanno aggiunte inoltre le somme stanziate con la delibera Cipe 51 del 2019, bloccate dalla mancata spesa dei programmi Cipe precedenti.