Una baresità più autentica e meno stereotipata. È quanto emerge, in sintesi, dalla lettura dei tanti commenti dei baresi all’indomani della messa in onda su Rai1 della seconda puntata della serie televisiva “Le indagini di Lolita Lobosco”, ispirata ai romanzi della scrittrice pugliese Gabriella Genisi e girata prevalentemente nel capoluogo pugliese. Dopo il polverone di polemiche che aveva sollevato l’esordio televisivo della serie, soprattutto a causa dell’inflessione dialettale della protagonista interpretata da Luisa Ranieri, a rinsaldare il legame tra Lolita e la città è, in primis, una sciarpa del Bari e uno scambio di battute a sostegno della squadra del cuore dei baresi. “Foza Bari, sempre”, esclama infatti il vicequestore al suo braccio destro, dopo aver scorto la sciarpa biancorossa che quest’ultimo conservava nel portaoggetti dell’auto.
Molto amato, come rappresentazione di una baresità semplice e autentica, anche il gesto della tipica scarpetta, nel momento in cui Lolita Lobosco bagna il pane nel sughetto della pasta con le cozze. Maggiormente apprezzate dal pubblico anche le inquadrature della città e il setting di alcune delle scene, come quella in cui il vicequestore Lobosco corre davanti alla chiesa del Redentore: “Location perfetta”, commentano sulla pagina Facebook “Redentore Salesiani Bari”, mentre l’assessore comunale all’Ambiente e allo Sport, Pietro Petruzzelli, posta il fermo immagine di un’inquadratura panoramica di Bari e commenta: “La bellezza della mia città. Al di là di ogni polemica”.
Tanti, ancora, coloro che apprezzano la seconda puntata della fiction e condividono il proprio pensiero sulla pagina Facebook Lolita Lobosco Rai: “Un po’ meglio la seconda puntata, bellissimi gli scorci”, scrive un utente, che rimarca, in ogni caso, la necessità di differenziare meglio gli accenti dei personaggi. “Mi è piaciuta molto, più della prima”, scrive un’altra barese, esprimendo un parere di positività largamente condiviso sul web.