“Il Covid non uccide solo se vai in terapia intensiva, ti toglie anche forza e dignità. A me ha tolto quasi tutto”. A raccontarlo, con non poco rammarico, è Domenica, una cittadina barese che ormai, da quasi un anno, ha perso il lavoro. Il 9 marzo del 2020, in particolare, è stata l’ultima volta che la donna, mamma di due bambini e imprenditrice, ha aperto le porte del Bed and Breaskfast, situato a circa 800 metri dell’aeroporto di Palese, che gestisce assieme a suo marito.
Quel giorno, nello specifico, gli ultimi clienti che, di fatto, hanno messo piede tra le mura della struttura, non appena appresa la notizia del lockdown, sono andati via. “Da allora è stato tutto in discesa, una discesa bruttissima – ha sottolineato – Le cose erano sempre andate alla grande, il B&B era sempre pieno di clienti che dimostravano affetto nei nostri confronti. Con la pandemia però tutto è cambiato. L’anno scorso la nostra stagione è durata 20 giorni esatti. Dal 5 al 20 agosto. Trattandosi di un’azienda a conduzione familiare non abbiamo avuto neanche diritto ai 600 euro”, ha sottolineato. Da un anno, quella che di fatto era l’unica fonte di sostentamento è venuta meno. Da qui la necessità di reinventarsi, trovando una soluzione per sopravvivere e permettere a sé stessa e ai propri figli di poter “sentire ancora di vivere nella normalità”. “Mi sono chiesta cosa mi fosse rimasto, così ho investito su quello che sapevo di poter fare bene – ha sottolineato – cucinare è sicuramente una di queste cose. Ho iniziato a preparare delle pietanze tipiche pugliesi per chi me ne fa richiesta”.
Dalle teglie al forno, ai calzoni, ma non solo. Anche panzerotti e prodotti sott’olio. Adesso la donna, in compagnia della sua famiglia, passa le proprie giornate a preparare pietanze per gli altri. “Un modo per non pensare, ma anche per far entrare in tasca qualcosa – ha raccontato – A noi nella vita non è mai mancato nulla, anche se non abbiamo mai vissuto nel lusso. Dopo un anno di Covid però il pozzo da cui andare ad attingere è vuoto. Devo far mangiare i miei figli, sono indietro con mutui, bollette”– ha sottolineato la mamma e imprenditrice lasciando trasparire anche la forte preoccupazione per il futuro.
“Purtroppo ho il sentore che non riapriremo presto le porte della nostra attività – ha commentato ancora – è passato un anno e mi aspetto che ne passerà ancora un altro. Ho vissuto sulla mia pelle il Covid, mia madre lo ha avuto per 41 giorni, per fortuna è guarita. Io resto a casa, seguo le regole, ma la gente è incosciente e soprattutto non si rende conto che questa superficialità non rischia solo di far aumentare i contagi, ma anche di prolungare la situazione in cui vive chi oggi, per il Covid, è senza lavoro. Ricordo marzo dell’anno scorso come fosse oggi, provo molta rabbia e sono preoccupata per il futuro dei miei figli – ha concluso.