L’errore sull’invio dei dati inerenti i posti letto in terapia intensiva da parte della Regione Puglia (dieci giorni fa) ha comportato per quasi una settimana la “caduta” della Puglia in zona arancione. Per poi, con un ricalcolo, ritornare in zona gialla. Una “svista” che però avrebbe comportato danni economici per la categoria dei bar e ristoranti. Ricordiamo che in zona gialla i locali possono restare aperti a pranzo, cosa non consentita in zona arancione.
Da qui la decisione dei commercianti di ricorrere alle vie legali, per chiedere un risarcimento dei danni subiti. “Dopo l’ennesimo clamoroso errore della Regione Puglia nella trasmissione dei dati sulla diffusione del virus COVID 19, Unimpresa sta valutando insieme ai propri avvocati – si legge in una nota – la possibilità di avviare una class action finalizzata ad ottenere un ristoro per le imprese danneggiate dalla mancata riapertura”.
‘In un periodo di estrema crisi economica – ha sottolineato il presidente di Unimpresa Puglia l’avv. Fara Bellini- è inconcepibile la leggerezza con cui la Regione Puglia proceda alla valutazione e trasmissione dei dati, senza tener conto delle conseguenze economiche per l’intera Regione. D’altro canto l’errore sembrerebbe fare da eco alle affermazioni del governatore Emiliano il quale ha manifestato la propria idea circa l’opportunità di rimanere in zona arancione’.
Unimpresa affiancata dagli avvocati Maria Lanciano e Giacomo Metta si sta attivando per chiedere i documenti alla Regione Puglia al fine di valutare i dati trasmessi ed individuare eventuali errori e soggetti responsabili.