“Spesso tornava a casa con lividi e diceva di essere caduto”. A dichiararlo sono i familiari di Marco Ferrazzano, il 29enne scomparso a Foggia il 22 gennaio e che lo stesso giorno è morto travolto da un treno, come l’esame del Dna ha confermato oggi.
In particolare, i familiari, sostengono che “Negli ultimi tempi pare Marco fosse bullizzato”. Oltre a tornare a casa spesso con lividi “gli veniva rubato un telefono al mese”. L’ipotesi che Marco fosse vittima di bulli emerge nello specifico da un post sulla pagina Facebook ‘Marco Ferrazzano torna a casa, creata dai suoi parenti per raccogliere eventuali segnalazioni.
Il post è stato rilanciato il 29 gennaio anche sul profilo Fb della sorella di Marco, Miriam Ferrazzano. A Marco il cellulare sarebbe stato rubato anche il giorno prima della sua scomparsa. Per Miriam, così come lei stessa ha detto nel corso della trasmissione ‘Chi l’ha vistò lo scorso 10 febbraio, c’era qualcosa nel telefono che Marco non voleva vedessero i suoi familiari. Il giorno prima di sparire, ha detto sua sorella, Marco “Torna a casa, si collega su Facebook e lì blocca tutta la sua famiglia e cambia tutte le password della sua mail. Temeva che qualcosa pubblicato sui social potessimo vederlo noi, o la diffusione di qualche video o di qualche messaggio contenuto nel telefonino”.