Dopo il messaggio shock sui social network di Pasquale Tuccino Centrone, ristoratore di Polignano a Mare (Bari), da 13 anni malato di Sla e da 9 in ventilazione assistita, è arrivata la risposta della Asl Bari. Il ristoratore aveva annunciato l’intenzione di fare ricorso all’eutanasia a causa dell’assistenza domiciliare a dir poco difficoltosa e provvisoria, fino a rendere la vita “una lenta agonia”. Invocando anche il governatore Michele Emiliano e l’assessore alla Sanità Lopalco.
“Un costante impegno – scrive la direzione della Asl – per fare in modo che l’assistenza a questi malati fragili non venga mai interrotta, il distretto socio sanitario 12 competente del territorio di Polignano era già intervenuto nei giorni scorsi per l’aggiornamento e l’integrazione tempestiva del piano terapeutico auspicato dal paziente Pasquale Tuccino Centrone”
“Per superare le criticità legate alla carenza di personale infermieristico sopraggiunta nella cooperativa che gestisce il servizio, il distretto ha infatti provveduto ad integrare il piano di assistenza, predisponendo la presenza di un infermiere e di un oss, rispettivamente per 5 ore al giorno. Il direttore del distretto 12 Antonio Milano – in accordo con la famiglia Centrone – è venuto incontro alle esigenze dell’assistito e dei suoi famigliari, e ha previsto una infermiera dedicata, in supporto e in affiancamento agli infermieri della cooperativa responsabile della assistenza”.
“C’è massima attenzione da parte della ASL alla assistenza domiciliare, e all’intervento dei distretti, si aggiunge anche l’attività periodica e costante della Unità operativa di fragilità e complessità che ha in carico circa 580 pazienti con patologie neurodegenerative, assicurando a domicilio procedure come inserimenti di Picc (cateteri centrali ad inserzione periferica tracheobroncospie, cambi cannule tracheali e PEG per la nutrizione artificiale) , e controlli continui per verificare lo stato di salute degli stessi”.