La Corte di Appello di Bari ha assolto «per non aver commesso il fatto» il boss di Bitonto (Bari) Domenico Conte e il pregiudicato Danilo Gentile, imputati per il ferimento di una donna. I due, condannati in primo grado con il rito abbreviato, rispettivamente a 6 anni e a 4 anni e 8 mesi di reclusione, erano accusati di aver colpito per sbaglio una passante 29enne durante una sparatoria, nel marzo 2018, nell’ambito della guerra in corso tra clan rivali per il controllo dei traffici illeciti in città. Conte era ritenuto il mandante e Gentile l’esecutore materiale.
Con l’assoluzione, i giudici hanno disposto per entrambi l’immediata scarcerazione ma, mentre Gentile è tornato in libertà, Conte resta detenuto perché nei sui confronti pende un’altra condanna a 20 anni di reclusione come mandante dell’agguato del 30 dicembre 2017 in cui rimase uccisa l’83enne Anna Rosa Tarantino. Nel corso di quella stessa faida, il 14 marzo 2018, poco prima che il boss venisse arrestato per il delitto Tarantino, dal tetto di un’abitazione qualcuno sparò e, anche questa volta per errore, venne colpita di striscio ad una gamba la 29enne.
Il coinvolgimento di Conte e Gentile, difesi dagli avvocati Pino Giulitto e Giancarlo Chiariello, era emerso anche dalle dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia Michele Sabba e Rocco Papaleo, rei confessi di essere gli autori materiali dell’omicidio Tarantino. I due avevano rivelato che il raid punitivo era stato organizzato con l’obiettivo di uccidere un esponente del clan rivale dei Cipriano. Le motivazioni della sentenza di assoluzione si conosceranno tra 90 giorni. ANSA