Con la conferma della Puglia in zona arancione prosegue il momento drammatico per bar, trattorie e ristoranti. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia.
Quindici giorni consecutivi di zona arancione ai quali, con la conferma arrivata venerdì scorso, ne vanno aggiunti altri sette: “Una crisi nera per 15mila attività tra bar, trattorie e ristoranti, 6.500 pizzerie e 876 agriturismi, con un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare regionale, con una perdita di fatturato di 750milioni di euro per i mancati acquisti in cibi e bevande”.
A sottolineare questo momento drammatico per le attività commerciali è, in particolare, il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, il quale ha evidenziato che “La spesa alimentare è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010: i consumi alimentari dei pugliesi fanno segnare un calo del 10% nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica, mentre si sono ingenerate le speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità che vanno fermate per difendere la capacità degli pugliesi di rifornire le dispense di casa con cibo e bevande, e garantire un giusto compenso agli agricoltori”.
“In zona arancione – ha ricordato inoltre Coldiretti Puglia – sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. È consentita solo la consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali”.