“Caro presidente, per poter scrivere queste righe vuol dire che sono alla fine”. È struggente, fin dalle prime parole, il messaggio che un uomo pugliese di 56 anni ha lasciato, nelle scorse ore, sulla pagina Facebook del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Padre di famiglia e lavoratore autonomo, l’utente racconta di come la pandemia da Covid19, la conseguente chiusura delle scuole e la riapertura solo per gli studenti intenzionati alla frequentazione in aula, siano alla base del crollo del giro d’affari della sua attività e dell’impossibilità di far fronte alle spese.
L’uomo racconta di essere titolare di un’attività di ristoro interno ad un istituto scolastico e di aver subito, già prima della pandemia, la prima tegola nei confronti del suo lavoro: “Dopo 30 anni di attività dentro la scuola – racconta – a causa degli interventi mai effettuati alle strutture pubbliche che non hanno potuto dimostrare le agibilità, mi è stata negata la possibilità di proseguire, dando, però, la possibilità di rimanere in vita acquistando dei distributori automatici”. Il lavoratore prosegue nel suo racconto, precisando di aver contratto, a quel punto, un finanziamento di 20 mila euro per adeguarsi a questa nuova modalità. È a quel punto che, tegola su tegola, è giunta la pandemia.
“Ora è da un anno che, a scuola, i ragazzi non ci stanno andando – prosegue – e solo con quel poco che avevo da parte sto cercando di pagare le dovute tasse e di sopravvivere per poter mantenere la mia famiglia nella dignità, di poter mettere un piatto in tavola per i miei figli. Nell’ultima ordinanza, ha dato la saggia facoltà di scegliere alle famiglie di mandare i propri figli a scuola oppure no – racconta l’uomo rivolgendosi alle ultime decisioni del governatore in merito alla fruizione delle lezioni – nella mia scuola, purtroppo, su 800 iscritti, hanno aderito alle lezioni in presenza solo 80: ora mi dica lei come faccio a pagare il mutuo e a sopravvivere?”
Una domanda alla quale l’uomo fa seguire la richiesta nei confronti della Regione di prevedere un rientro alle lezioni in presenza almeno per il 50% degli studenti, nella speranza di riuscire a tornare a servire, con la propria attività, la popolazione scolastica e di tornare a veder girare in positivo il suo flusso di affari.