Prima un passaggio in Consiglio dei ministri alle ore 9 e poi la salita al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni di fronte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È questa la timeline degli incontri nell’agenda di domani del premier Giuseppe Conte e che, secondo le sue stesse previsioni, dovrebbe condurre all’incarico per un Conte ter.
E, in effetti, le voci di una sua imminente salita al Quirinale si sono rincorse per tutta la giornata così come il pressing, già da ieri, da parte della maggioranza ma anche da parlamentari indicati come possibili ‘responsabili’. Secondo fonti interne al Partito Democratico, nel pomeriggio sarebbe giunta la consapevolezza della mancanza di numeri a Palazzo Madama: condizione rischiosa anche in vista della relazione del ministro della Giustizia e capo delegazione del Movimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede. I dem hanno assicurato a Conte che il suo ruolo “è imprescindibile” e che il Pd è comunque al suo fianco, ma pare che il premier sia stato messo in guardia sui rischi di andare in Aula.
Intanto, dopo la diffusione della nota di convocazione del Consiglio dei ministri di domattina, i grillini fanno quadrato intorno al presidente del Consiglio. “Il passaggio per il cosiddetto Conte ter – si legge in una nota dei capigruppo M5s di Camera e Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri – è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte – proseguono – continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il MoVimento c’è, ed è pronto a fare la sua parte”.